LA SOLITA SOLFA … O L’ARTE DEL POSSIBILE?

Da due giorni giornali e televisioni sono pieni di commenti sulla legge di stabilità, devo dire che è singolare l’unanimità di critiche che provengono da tutte le direzioni: parti sociali (datori di lavoro e sindacati), associazioni di consumatori, partiti di opposizione (ma una parte anche dei partiti di governo) etc.

Tutti si dicono delusi, tutti dichiarano che le misure sono insufficienti!

Quando tutti sono d’accordo nella critica mi viene sempre il dubbio che i provvedimenti siano “equilibrati” … perché quando la coperta è corta ciascuno la tira dalla propria parte, ma se le forze si compensano … si resta tutti un po’ scoperti.

Lo stesso Governo peraltro ha affermato che i giorni preziosi “persi” dietro una crisi annunciata e poi svanita ha costretto a correre varando un provvedimento che poi in Parlamento potrà avere degli aggiustamenti.

Per quello che risulta dalle notizie date dal governo (il testo definitivo ancora non è stato pubblicato) ci sono tanti timidi accenni positivi in tante direzioni (rifinanziamento Cassa Integrazione, altri 6000 “esodati” sistemati, aumento della minipatrimoniale sul patrimonio mobiliare, piccolo aumento delle detrazioni per i lavoratori dipendenti a reddito medio-basso, allentamento dei vincoli di stabilità per i Comuni, piccolo aumento del fondo per le università etc.), quello che viene contestato ed è una critica fondata è che anche in questa legge di stabilità non c’è nessuna vera riforma, nessuna scelta coraggiosa …

La domanda sorge spontanea … Ma qualcuno davvero può affermare con onestà intellettuale che questo governo avrebbe potuto fare di più?

Qualcuno dimentica che in Italia le elezioni non sono state vinte da NESSUNO?

Qualcuno dimentica che la proposta di un GOVERNO DEL CAMBIAMENTO è stata rispedita al mittente?

Qualcuno dimentica che l’alleanza che regge il Governo è costantemente tenuta sotto tensione dalle fibrillazioni interne ai maggiori partiti che la compongono (i guai giudiziari del leader del PDL e la sfida congressuale nel PD)?

Qualcuno dimentica che siamo praticamente in “costante campagna elettorale”?

Qualcuno dimentica la disinvoltura con cui il PDL dopo aver sostenuto il Governo Monti ha fatto la campagna elettorale da partito di opposizione (peraltro smentendo pure i propri provvedimenti – vedi IMU)?

Con queste premesse quale Governo potrebbe fare scelte “coraggiose” (leggasi “impopolari”)?

Dico di più: quale Governo in queste condizioni potrebbe fare delle scelte economiche “ideologicamente orientate”?

Aspettiamo il testo del decreto e se come sembra non ci saranno “lacrime e sangue” come è stato finora e se c’è una equità di fondo che non aggrava ulteriormente la situazione delle famiglie, ma per una volta “redistribuisce” ricchezza in favore dei meno abbienti credo che al di la della facile demagogia sarebbe onesto riconoscere al Governo Letta uno sforzo in condizioni difficilissime di mantenere la credibilità finanziaria dell’Italia (non a caso i mercati hanno dato una risposta positiva) senza gravare come al solito su lavoratori e pensionati.