Il governo turco ha invitato le imprese di tutto il mondo ad investire nei progetti infrastrutturali in programma nel Paese nei prossimi anni per un valore di ben 250 miliardi di dollari, soprattutto nei settori dei trasporti e dell’energia, che hanno l’obiettivo di trasformare il Paese nell’hub energetico della regione. “Se le strade del commercio vanno da ovest a est o da est a ovest, passeranno attraverso la Turchia ed invita ad investire nel centro del mondo” ha dichiarato il Ministro turco dei trasporti Binali Yıldırım nel corso della conferenza svoltasi di recente a Londra “Investire in infrastrutture in Turchia”, a cui ha partecipato anche il Ministro delle Finanze Mehmet Şimşek. Nel corso della conferenza, alla presenza di circa 200 investitori internazionali e rappresentanti di fondi dal valore di circa 5000 miliardi di dollari, sono stati presentati i progetti più importanti della Turchia, tra cui il terzo aeroporto ed il terzo ponte da costruire a Istanbul, numerosi progetti ferroviari, stradali e portuali. Yıldırım ha fatto intendere che l’impegno della Turchia nelle infrastrutture e’ massimo per centrare l’ambizioso obiettivo di compensare la mancanza di risorse naturali e di ridurre la dipendenza del Paese dalle importazioni, stimolando appunto i settori dei trasporti e dell’energia. “Le infrastrutture sono la chiave per lo sviluppo della crescita economica, della ricchezza e della concorrenza” ha aggiunto Şimşek. La Turchia ha investito 75 miliardi di dollari in infrastrutture negli ultimi 10 anni ma ha ancora bisogno di 350 miliardi dollari di investimenti. Fra i progetti presentati, per un valore totale di circa 250 miliardi di dollari, quello del terzo aeroporto di Istanbul sembra essere uno dei più importanti, in quanto il governo vorrebbe diventasse l’aeroporto più grande d’Europa. Tra gli altri progetti, il terzo ponte sul Bosforo e l’autostrada Gebze-Izmir, che prevede la costruzione di un ponte sulla baia di Izmit. Infine, la Turchia intende investire nelle sue ferrovie con progetti da almeno 20 miliardi di dollari nei prossimi tre anni.