“La città di Modica, che nei mesi scorsi ha visto dilagare atti delinquenziali, furti, risse e aggressioni in pieno centro storico, possiede ben 15 telecamere di videosorveglianza ritenute, almeno fino ad oggi, disattivate ed inutilizzabili poiché, pare, manca il sistema di collegamento con le centrali operative”.
La denuncia parte dal Coordinatore del comitato “Cittadini Liberi”, Giorgio Iabichella che chiede delucidazioni ai vertici di Palazzo S. Domenico.
“Il Comune di Modica paga una bolletta mensile di circa 1700 euro, relativa alla ”fornitura di energia elettrica per il funzionamento dell’impianto di Telesorveglianza“ (testualmente nelle determine di pagamento). Ma di quale impianto di telesorveglianza si tratta?”
“Il Sindaco, Ignazio Abbate, che ha fatto della videosorveglianza uno dei punti cardine della sua campagna elettorale del 2013, e che promette , periodicamente, la prossima attivazione dell’impianto di videosorveglianza tanto richiesta da associazioni e cittadini, al fine di dissuadere il verificarsi di episodi criminosi, forse ne è all’oscuro. Ma l’impianto è già attivo, o almeno quello elettrico, e costa ai contribuenti circa 20mila euro annui”.
“Come può accadere che le quindici videocamere, installate da circa 10 anni e ritenute “spente” da tutti i cittadini, siano collegate alla rete elettrica? Ci sono determine di liquidazione per il pagamento di fatture dell’Enel, firmate dal P.O. del settore, che specificano anche il consumo di ogni singola installazione. Si tratta di uno spreco – conclude Iabichella – o di una mancanza di informazione alla città?”
Cittadini L