Quanto vale una vita?
La risposta che tutti darebbero è che la vita non ha prezzo, che la vita non può essere comprata e allo stesso tempo non dovrebbe essere distrutta da un CLICK di grilletto.
Esiste il diritto alla vita, il diritto alla parola, il diritto di esprimere le proprie opinioni, di avere idee diverse…..ma tutto ciò oggi, perché non è possibile?
È inimmaginabile pensare che un uomo possa essere ucciso per una vignetta, ma è stato così.
Charlie,il 7 gennaio a Parigi dopo aver pubblicato come ogni settimana nel suo giornale satirico una vignetta su Maometto( il profeta e fondatore della religione islamica), perde la vita. Due estremisti islamici attaccano la sede giornalistica e uccidono Charlie(capo redattore) e altri tre vignettisti.
Come ha affermato Papa Francesco” la violenza omicida è abominevole la vita e la dignità vanno garantite e tutelate con decisione, ogni istigazione all’odio va rifiutata, il rispetto dell’altro va coltivato”.
Bisogna difendere la vita come hanno fatto centinaia di milioni di persone a Parigi l’11 Gennaio che sono scesi in piazza in nome di tutti coloro che sono stati uccisi,in nome della pace,della solidarietà e della libertà .
Ma alcuni in un momento così doloroso per le famiglie e per l’intera comunità hanno deciso di rimanere in silenzio,senza urlare “JE SUIS CHARLIE”,hanno preferito riflettere sull’accaduto e per non vedere tutto o bianco o nero.
E in questi casi qual’è la cosa giusta da fare?
Partendo dal presupposto che ognuno fa ciò che ritiene opportuno, riflettere sull’accaduto può aiutarci a capire come si poteva evitare l’attentato non trascurando però che non ci sono condizioni che possano scagionare i terroristi che si sono macchiati di questo infame reato.
Articolo redatto da : Federica Pulizzi
Classe III A
Liceo Classico “ Giovanni XXIII” Marsala
Docente referente del progetto: T. Titone
Settore: Sociale