Si inaugura sabato 6 dicembre 2014, alle ore 18.30, presso la Sala Borsa “Pippo Tumino” della Camera di Commercio di Ragusa, la mostra La voce del mare, catalogo Aurea Phoenix Edizioni, a cura di Andrea Guastella. L’esposizione raccoglie una selezione di dipinti per lo più recenti del maestro Franco Cilia dedicati al mare.
Dal testo in catalogo di Andrea Guastella: “C’è un video di Franco Cilia che lo riprende in riva al mare. Franco cammina a piedi nudi sulla sabbia. Si avvicina al fronte delle onde, ma non troppo. Sta tastando il terreno; cerca una sabbia né umida né asciutta: una sabbia per disegnare. Trovatala, si piega in ginocchio e, con un dito solo, ritto come un pennello, traccia sicuro delle linee. L’immagine ha un che di evangelico. Mi ricorda l’episodio in cui scribi e farisei conducono a Cristo un’adultera, pronti a lapidarla, e Cristo, non degnandoli di un cenno, si china al suolo e disegna. Che mai starà disegnando? Piero Bigongiari, il compianto poeta toscano, mi confidò una volta che secondo lui in quel gesto era compreso il senso del teatro, della poesia e della pittura. Un senso che nasce dalle cose, ma senza spiegarle, anzi voltando loro le spalle. Contrapponendo la concentrazione alla dispersione, l’interiore all’esteriore, il silenzio alla parola. Solo alla fine Cristo parla, ma ancora una volta non comanda nulla. Si limita a rispondere a quegli uomini “chi di voi è senza peccato, scagli per primo la sua pietra”. E tutti, chiosa la Scrittura, se ne andarono, cominciando dai più vecchi. Forse non lo avrebbero fatto, se Cristo non avesse stabilito una pausa di attesa. Forse, guardando a terra, quegli uomini videro la loro ombra, e in essa le proprie colpe. O forse rimasero semplicemente spiazzati dall’assurdità dell’atto. Una donna sta per morire e quest’uomo disegna, avranno pensato. Dovrebbero ricordarsi di questa storia quanti accusano gli artisti di disinteressarsi della vita. Il loro disimpegno è, in realtà, un impegno primordiale. Come la battaglia di Cristo non è contro gli uomini, ma contro gli spiriti dell’aria che li rendono malvagi, così quella degli artisti avviene su un piano spirituale. I loro avversari, in definitiva, sono i sogni: materia informe, ma da non sottovalutare. Non sono forse stati loro – il sogno dell’uguaglianza o quello del dominio – a trascinare gli uomini mille e mille volte nella catastrofe cupa della guerra? Perciò l’artista, anziché riviverli, preferisce raccontarli. Lasciare che essi trasformino le immagini – sempre ispirate alla natura, anche quando sono astratte – in visioni sempre nuove. A volte terrificanti. Certo, ognuno reagisce ai sogni in modo differente. Io, ad esempio, pur avendo con la pittura di Franco una lunga consuetudine, rimango sempre turbato quando, nella penombra del suo studio, egli accende le luci lasciando che i suoi incubi si liberino dalla prigione delle tele e danzino come forsennati tra le pareti della stanza. Altri, meno paurosi, penseranno ai colori cangianti come a innocui fuochi d’artificio. Franco stesso minimizza la pericolosità dei sogni giocando a fare il medium. Fatto sta che i sogni non sono solo una minaccia: sono il carburante e la meta di ogni azione. Chi sogna inizia infatti a vivere ciò che desidera, acquistando un coraggio, una determinazione indefettibile che gli consente di plasmare a proprio piacimento la realtà. La battaglia non è dunque contro i sogni, ma con i sogni, insieme a loro. È la battaglia per la forma, non quella della forma contro una materia da schiacciare. Franco deve essersene accorto fissando il mare. Il mare che non si giudica, né tanto meno si spiega. Sta, eppure si muove. Tace, eppure comunica col suo linguaggio che comprendiamo pur non essendo capaci di tradurlo. Le sue parole sono quelle – mute – che abbiamo ascoltato prima di nascere e che ci piacerebbe udire prima di morire. Parlano con la semplicità di un cenno, o di uno sguardo, di una persona amata. Non a caso nel video, mentre il pittore disegna, una donna e un bambino si affacciano all’orizzonte, le onde assumono il movimento del cuore e tutto si riempie di una luce sconfinata”.
Mostra: La voce del mare
Autore: Franco Cilia
Curatore: Andrea Guastella
Organizzazione: Associazione Culturale Aurea Phoenix / Franco Cilia
Catalogo: Aurea Phoenix Edizioni
Luogo: Sala Borsa “Pippo Tumino”, Camera di Commercio, via Natalelli, Ragusa
Recapito telefonico: 0932/671111 (Camera di Commercio)
Inaugurazione: 6 dicembre 2014, ore 18.30
Durata: 6-23 dicembre 2014
Orario: ore 10.00 – 12.00, 16.00 – 20.00
Info: Andrea Guastella, mail: andreguast@yahoo.com
Franco Cilia, sito: www.francocilia.com