LA ZONA ARTIGIANALE DI RAGUSA E LE VERITA’ DETTE A META’

“In relazione al comunicato n.27, diramato dall’Amministrazione comunale qualche giorno fa, e in merito al “progetto di metanizzazione, mai realizzato, in zona artigianale”, rispetto a cui l’assessore Martorana dichiara che negli ultimi 7 anni sono state portate avanti solo “politiche del sottosviluppo”, c’è purtroppo da dire che l’ assessore ha perso un’occasione per tacere e, se lo avesse fatto, avrebbe evitato di dire cose non vere”. E’ quanto asserisce il consigliere comunale dell’Udc, Sonia Migliore, spiegando come stanno le cose. “Mentre da un lato – aggiunge – Martorana ammette che nel 2009, con delibera n. 339, la Giunta aveva approvato il progetto di estensione della rete, predisposto da Enel rete gas, anche all’interno della zona artigianale e che i lavori sarebbero stati finanziati al 60% da fondi comunitari e al 40% da Enel rete gas, dall’altro lo stesso assessore omette di dire artatamente che: l’Amministrazione dell’epoca aveva dato indicazioni precise di inserire nel progetto di ampliamento della rete metanifera, oltre alla zona artigianale, anche le contrade Cimillà, Conservatore e Tre Casuzze, confermando quindi la volontà di eseguire tale intervento; la concessionaria e non l’Amministrazione, in qualità di committente, ha partecipato subito dopo ad un bando comunitario per il cofinanziamento delle opere e, sebbene inserita in graduatoria, non ha ricevuto il finanziamento; la Regione ha ridotto le risorse impegnate e si è limitata a finanziare solo i primi impianti, escludendo, di fatto, tutti i progetti di potenziamento ed estensioni di rete. L’assessore Martorana non sapeva o non ha voluto dire queste cose? Siccome ritengo sia persona intelligente e preparata, non credo che non le sapesse; ma avrebbe dovuto avere l’onestà intellettuale di dire le cose come sono andate davvero. Peraltro, mi fa piacere che il gruppo consiliare del M5S abbia richiesto formalmente di portare la questione sul tavolo della commissione Trasparenza. Così avremo modo di fare emergere la verità. Anche se, ad onore del vero, visto che la sesta commissione ha egregiamente affrontato la tematica della zona artigianale, bastava invitare il dirigente Scarpulla che si occupò del progetto per sapere tutto ciò e verificare gli atti. Avremmo risparmiato i soldi legati alla convocazione della commissione Trasparenza che non va utilizzata per portare avanti le inchieste su vicende di 7 anni fa ma deve affrontare temi di adesso. Se l’assessore Martorana dichiara di volere “superare la politica degli annunci ad effetto e delle grandi opere mai realizzate”, dovrebbe consigliare al suo collega Di Martino e al sindaco di portare intanto a termine il teatro La Concordia, perché, altrimenti, passeranno alla storia per aver bruciato 4 milioni di euro destinati ad una grande opera. Poi dovrebbero programmare le nuove opere negli atti e non a parole. Mi pare, infatti, che in questi 7 mesi di Giunta Piccitto, la politica del sottosviluppo abbia ingranato marce velocissime, perché ancora non abbiamo avuto il piacere di vedere neanche l’ombra di uno sviluppo almeno programmato, anzi abbiamo preso atto solo di insulti e di delibere fatte e revocate; tasse aumentate ai cittadini per pagare le assunzioni di 4 dirigenti e altri 13 funzionari, più il raddoppio del monte ore al personale stabilizzato, oltre a centinaia di migliaia di euro spesi in spettacoli. Sette anni fa la sottoscritta era tra i banchi dell’opposizione, ma è giusto che si dica sempre la verità, altrimenti non si è credibili. Attendiamo con ansia le politiche dello sviluppo legate alla rivoluzione grillina”.