Rischiano la chiusura 27 riserve naturali siciliane, in bilico pure 90 posti di lavoro. Altri disastri si materializzano sulla strada di questa pessima finanziaria. L’Ars ha dichiarato inammissibile un emendamento a firma della deputata Valentina Palmeri, che avrebbe consentito alle Saline di Trapani, di Lampedusa, Isola Bella, Monte Pellegrino e 23 altre convenzionate con l’assessorato Territorio ed Ambiente di poter continuare a sopravvivere. Il fondo attualmente a loro disposizione è stato infatti ridotto del 51 per cento, rispetto a loro fabbisogno e di oltre il 60 per cento alla dotazione del 2015. L’emendamento della Palmeri mirava a reintegrarlo.
Assieme alla sopravvivenza della riserve naturali è a rischio anche il posto di lavoro delle 90 persone che si occupano del loro funzionamento.
“E’ giusto ricordare – afferma Valentina Palmeri – che alcune riserve naturali sono dirette dal WWF, da Legambiente, dalla Lipu e da altri gruppi, contraddistintisi per la buona amministrazione, grazie alla quale è stata tutelata e valorizzata la biodiversità della nostra Isola”.
“Ancora una volta – continua la deputata – mi chiedo su che cosa si voglia puntare in questa isola. L’ambiente è al centro dei problemi globali, ma nel nostro Paese stenta a diventare il centro della politica nazionale e della politica regionale, dove la situazione è drammatica, considerando quello che succede o che, soprattutto non succede, vista la mancanza dei piani e di leggi di tutela del mare, della costa, del suolo agricolo. La Regione, è completamente disallineata dall’Europa e dall’Italia per gestione dei rifiuti, difesa del suolo, urbanistica, sistema delle aree protette, tutela della biodiversità, piano energetico, risorse idriche. La Sicilia è l’unica regione in Italia a non aver approvato una legge sul mare, sulla tutela della costa e sull’uso del demanio marittimo e a non disporre di piani dei rifiuti, idrico ed energetico”.