L’ASSOCIAZIONE “LIBERA” VISITA LA COOPERATIVA “BEPPE FONTANA”

Domenica 9 Gennaio 2011, l’Associazione “Libera” di Ragusa propone un’esperienza di “turismo responsabile” in una realtà di impegno antimafioso.  Si andrà presso i terreni confiscati di Belpasso e Lentini assegnati oggi alla Cooperativa Libera-Terra dedicata a Beppe Montana, il dirigente della “Catturandi” di Palermo ucciso da Cosa Nostra il 28 Luglio 1985. La Cooperativa “Beppe Montana” ha in gestione i terreni agricoli confiscati ai clan mafiosi Riela e Nardo. La giornata vivrà di più momenti: il primo, durante il mattino, sarà l’occasione per visitare i terreni attraverso l’aiuto ai soci delle cooperative nei lavori di raccolta delle arance e di manutenzione del terreno; dopo il pranzo a sacco ci si sposterà in un grande casolare a Belpasso dove avverrà un confronto e una riflessione comune con i soci della cooperativa che oggi lavorano per il riscatto sociale ed economico dei territori stanchi di essere dominio di mafia. Infine nel tardo pomeriggio si vivrà un momento di fraternità in cui tutti coloro che hanno partecipato ceneranno insieme. Si consiglia di portare scarpe di ricambio e guanti da lavoro!

E’ necessario sottolineare che la confisca dei beni costituisce uno degli strumenti più importanti per una seria lotta alle mafie.  Il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, nominato prefetto a Palermo, con poteri straordinari, dall’allora ministro dell’Interno Virginio Rognoni (attualmente  vice presidente del Consiglio Superiore della Magistratura), subito dopo la morte di Pio La Torre, sindacalista e dirigente del partito comunista in Sicilia (ucciso dalla mafia il 30 aprile di quell’anno perché nel disegno di legge che aveva presentato si riconosceva la mafia  come associazione criminale e si introducevano  i provvedimenti di sequestro e di confisca dei beni), nella sua ultima intervista dell’agosto 1982, a Giorgio Bocca di Repubblica, pochi giorni prima di essere ucciso (il 3 settembre del 1982 insieme con la moglie Emanuela Setti Carraro e con l’autista che li seguiva) già poneva le premesse di quella che sarebbe dovuta essere la lotta contro la mafia nel nostro paese. Una lotta alle mafie che deve andare a colpire i loro  interessi economici e le ricchezze  che hanno accumulato con i loro traffici illegali.  (Elisa Montagno)