LATITA LA CONTRATTAZIONE SOCIALE NEGLI ENTI LOCALI

La contrattazione sociale va rilanciata in tutta la provincia. Prendendo ad esempio l’attività svolta al Comune di Ragusa che deve essere posta in evidenza come una esperienza guida assolutamente positiva. E’ il senso dell’appello lanciato dal segretario dell’Ust Cisl Ragusa, Enzo Romeo, il quale sottolinea che le parti sociali hanno avuto, nel capoluogo ibleo, un confronto serrato e costruttivo con l’Amministrazione e l’assessore ai Servizi sociali. “Da cui sono emersi – sottolinea Romeo – strumenti positivi come il protocollo sull’utilizzo dei voucher. Proprio per l’impostazione impressa alla contrattazione, ritengo che questa possa essere un esperimento da ripetere negli altri enti locali territoriali, fermo restando che siamo assolutamente consapevoli del fatto che negli altri Comuni la situazione finanziaria non è passabile come quella esistente al Comune di Ragusa. Ma proprio perché si riscontrano tali elementi di criticità, le Amministrazioni locali dovrebbero spingere al confronto con le parti sociali”. Il segretario Romeo spiega anche le ragioni.

“Sono due gli ordini di motivi – sottolinea – che occorre prendere in considerazione. In primo luogo perché essendo portatori di interessi diffusi, le parti sociali possono garantire una visione più ampia delle problematiche e delle esigenze del territorio. Poi, proprio perché siamo attori e abbiamo un ruolo nella mediazione sociale, le scelte condivise ci aiuterebbero a supportare alcune necessarie rinunce che gli enti locali sono costretti a dovere affrontare in seguito agli enormi tagli e alla grave crisi che le Amministrazioni stanno attraversando. Non possiamo, comunque, non tenere conto che l’area iblea è interessata dalle elezioni amministrative. Per cui, nei casi in cui si andrà al voto, questo appello può considerarsi rivolto alle Amministrazioni future considerato che, probabilmente, si ritarderà nella stesura dei bilanci”. Per Romeo, comunque, nulla toglie che già da ora si possa avviare un percorso in cui si stabiliscono regole comuni all’interno delle Amministrazioni iblee. “Regole – sottolinea ancora il segretario – che possano essere utilizzate come una sorta di canovaccio per un confronto serio e, soprattutto, per il raggiungimento di risultati positivi all’interno dei Comuni. E’ questo il metodo che bisognerebbe sancire anche attraverso la stipula di protocolli sebbene non sia tanto importante lo strumento che si utilizza quanto il risultato che si raggiunge. Risultato che, così facendo, sarà senz’altro positivo”.