L’attentato alle pompe funebri di Comiso: convalidato l’arresto

Resta in carcere il presunto autore dell’attentato che nella notte tra il 5 e il 6 novembre ha distrutto un’agenzia di pompe funebri a Comiso, alcune auto parcheggiate in via Attilio Regolo danneggiando le abitazioni situate di fronte alla sede dell’agenzie e altre case limitrofe. L’uomo, G.M. di 56 anni, arrestato dalla Polizia l’11 novembre scorso, pochi giorni dopo l’episodio è stato rinchiuso nel carcere di Ragusa. Il Gip del Tribunale di Ragusa ne ha convalidato l’arresto.

L’arresto

L’arresto era scattato per la detenzione di una pistola a tamburo calibro 7,65 con matricola abrasa che gli agenti della Squadra Mobile di Ragusa e del Commissariato di Comiso hanno trovato quando si sono recati nella sua abitazione e hanno effettuato una perquisizione.

L’uomo è stato denunciato a piede libero anche per la violenta esplosione del 6 novembre: un vero e proprio attentato messo in atto con polvere pirica e una tanica di 25 litri di benzina che stava per scatenare una vera ecatombe e che ha messo a rischio l’incolumità degli inquilini del piano superiore e delle abitazioni vicine, alcune delle quali, per fortuna, adibite a depositi e uffici, o attualmente inutilizzate (in passato avevano ospitato uno studio medico).

Le indagini sono scattate immediatamente e hanno preso una direzione precisa, quella riguardanti alcune diatribe familiari e di lavoro che ruotavano attorno all’agenzia. Le indagini tecniche e la visione delle immagini delle telecamere, gli indizi gravi, precisi e concordanti hanno permesso alla Polizia di chiudere il cerchio in breve tempo. Il ritrovamento della pistola nascosta in un forno nell’abitazione ha ulteriormente confermato la pericolosità dell’uomo – che opera anch’egli nel settore delle pompe funebri – e per questo è scattato l’arresto.

L’uomo è difeso dall’avvocato Franco Vinciguerra. Il difensore presenterà richiesta di scarcerazione al Tribunale del Riesame.

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