Uscita n. 105 della rubrica “Le foto più belle dei nostri lettori” in compagnia del nostro lettore Giovanni Tidona, che ci porta con sé alla scoperta di Castelmola, un piccolo comune di soli 1.087 abitanti in provincia di Messina. La cittadina è inclusa nel club dei borghi più belli d’Italia.
Costruita nel 1954, la piazza di Castelmola è uno splendido belvedere sulla sottostante Taormina. Del castello di questo paesino restano i ruderi delle poderose mura normanne e non è possibile stabilire con esattezza l’epoca di costruzione. L’unico elemento certo, in merito all’edificazione di quest’opera difensiva, proviene dalla dicitura greco bizantina del X secolo, incisa nella lapide marmorea posta sulla facciata del duomo, che recita: “questo castello fu costruito sotto Costantino, patrizio e stratega di Sicilia”. Nonostante questo faccia presumere una collocazione in epoca medioevale la maggior parte degli storici concorda con una più antica edificazione nel periodo romano. Nel 1334, sotto il regno di Pietro d’Aragona, fu cinto di mura e reso inaccessibile per essere utilizzato come fortezza e prigione funzionale anche alla vicina Taormina. Il castello di Mola fu per secoli l’anello più forte della catena difensiva peloritana composta dai manieri di Milazzo, Ficarra, Tripi, Castroreale, Castiglione e Francavilla; rappresentando per i diversi conquistatori il punto nevralgico da espugnare per assumere il controllo del territorio. Altro riferimento storico proviene dall’emblema posto sulla sommità dell’arco d’ingresso che presenta la dicitura: “Castello fedele a Sua Maestà – anno 1578”. La suggestiva area del castello trasmette ancora, a chi osserva dall’alto delle sue mura, emozioni intense e acquista ulteriore fascino durante gli spettacoli di falconeria che si tengono fra le rovine.
Castelmola è un paesino tutto da scoprire anche nei sapori; infatti è il paese del vino alla mandorla, un vino bianco secco aromatizzato con alcool delle migliori qualità in infusione con mandorle amare, erbe, essenze agrumarie, Zibibbo, caramello. L’inventore del Vino alla Mandorla è sicuramente Don Vincenzo Blandano, fondatore del primo locale di Castelmola, Taverna San Giorgio, chiamata così in onore del santo patrono molese, poi chiamato solo successivamente Antico Caffè San Giorgio. Don Vincenzo Blandano, titolare dell’antico Caffè S. Giorgio, era solito offrirlo in segno di benvenuto agli ospiti che si arrampicavano su per il colle di Mola, e può quindi esserne considerato l’inventore. Creò questo vino aromatizzato usando le antiche tecniche greche di infusione e lo chiamò proprio “Blandanino” , un liquore misterioso ambrato scuro dentro il quale si fondevano diversi odori e sapori della sua Sicilia.
Altri prodotti tipici molesi Pane casereccio, maccheroni fatti in casa, miele, cuddure (ciambelle pasquali fatte con le uova), mandorle chiazziate, ossia zuccherate, mostarda, fichi secchi con le noci, vino, olive e capperi, sono gli altri prodotti di questa terra generosa. Durante il corso dell’anno non mancano percorsi enogastronomici per valorizzare le specialità locali.
Un ringraziamento particolare a Giovanni Tidona per averci accompagnato in questo piccolo fiore all’occhiello della Sicilia orientale e vi ricordo, inoltre, che potete continuare ad inviarci le vostre fotografie all’indirizzo e-mail info@ragusaoggi.it .