Cronaca

Le frasi choc delle intercettazioni di Uccio Barone e i nostri giudizi sommari

La notizia di un possibile coinvolgimento del Prof. Uccio Barone nella inchiesta sulle assunzioni truccate all’università,  devo affermare che l’ho appresa con molta incredulità e devo ammettere anche con una certa sorpresa.

Conosco Uccio dagli anni in cui sedevamo insieme tra i banchi del Consiglio Comunale. Lui all’opposizione dell’allora Sindaco Torchi, io giovanissimo Presidente del Consiglio Comunale. Inesperto ed imberbe. Lui era uno squalo che si destreggiava con sapiente abilità nel suo ruolo di oppositore. I suoi interventi sempre di grande caratura culturale ed umana. La sua oratoria senza pari. Non faceva sconti a nessuno e  non soltanto nei suoi interventi pubblici, anche nelle riunioni a porte chiuse. Esisteva per lui un solo credo: la sua università per la quale si spendeva  senza risparmiarsi,  facendosi anche promotore di una politica, peccato poi, rivelatasi fallimentare a livello regionale, di delocalizzare le facoltà nei territori. Un progetto che regalò a Modica anni di gloria.  Viveva per la sua professione che rispettava ed amava come niente. Nel sentire le sue intercettazioni telefoniche si accappona la pelle perchè, per chi Uccio barone lo conosce bene, sa che c’è una spiegazione al perchè le abbia pronunciate che neanche lontanamente ci appare finalizzata a delinquere.

Sentire pronunciare ad Uccio nel video diffuso dalla polizia di Stato sulle intercettazioni telefoniche degli indagati, la terribile frase “vediamo chi sono questi stronzi che dobbiamo schiacciare” ci obbligherebbe  a prendere  immediatamente le distanze dal personaggio illustre e colto che conosciamo.

Ma abbiamo tutti quanti, soprattutto noi modicani che siamo suoi concittadini, il dovere di  fermarci e riflettere facendolo lungamente  prima di scrivere  anche un solo commento sui social, mettere un like o lasciarsi andare  a semplici commenti da bar.  Glielo dobbiamo  come modicani anche solo come riconoscenza verso il suo prezioso lavoro di studioso. Glielo dobbiamo per una questione di buon senso e rispetto. I giudizi li emettono i magistrati giudicanti non noi del popolo.  I nostri sarebbero senza alcun dubbio infondati,  sommari ed ingiusti. Le frasi,   pronunciate anche se non paiono  lasciare spazio ad alcun dubbio, in realtà debbono sempre essere contestualizzate e soprattutto deve comprendersi sempre pienamente il senso di ciò che l’intercettato  voleva compiutamente affermare, che in questo caso potrebbe anche essere un concetto sarcastico e di autocritica rispetto un sistema imposto da altri a cui lo stesso professore Barone in qualche modo stava tentando di opporsi.

Non sappiamo e non potremo mai saperlo perché non avremo mai a disposizione tutte le carte della inchiesta ed il nostro mestiere è altro.

Ho avuto purtroppo la possibilità nella mia vita di assistere  con grande sofferenza a giudizi sommari contro carissimi amici e autorevoli personaggi politici  della città di Modica come Piero Torchi o Riccardo Minardo per fare solo alcuni degli esempi più eclatanti, le cui vite sono state completamente stravolte (e non a caso non utilizzo il termine distrutte, perché trattandosi di grandi uomini, pur con i loro evidenti difetti, hanno avuto la forza di rialzarsi sempre)  da notizie di indagini e da lunghi ed inutili processi, salvo poi uscirne indenni del tutto con assoluzione piena.

Quante palate di fango, come direbbe Uccio Barone, sono state buttate addosso a loro. La riabilitazione per quanto piena dal punto di vista giudiziario non lo è poi mai stata piena dal punto di vista sociale. Rimane una cicatrice perenne.

Non torniamo quindi a commettere gli stessi errori dimostrando  crudeltà inaudita verso nostri concittadini. Riserviamoci il beneficio del dubbio  e attendiamo , magari da  osservatori attenti, l’evolversi dei fatti ed eventualmente l’esito di un processo per dire la nostra.

Che poi eventualmente, anche in quel caso, il silenzio  sarebbe d’oro!

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