Il prossimo appalto sui rifiuti della durata di 7 anni per un importo vicino ai 100 milioni di euro ha risvegliato gli appetiti , soprattutto da parte di chi si sente tagliato fuori dalla gestione della gara come buona parte dell’attuale opposizione in consiglio comunale o qualche senatore che per farsi eleggere, non riuscendoci qui, se ne è andato altrove. A protestare sono gli stessi soggetti che, quando erano all’amministrazione, non hanno mai aperto bocca sull’appalto rifiuti al massimo ribasso che tanti sospetti suscitò all’epoca, né sulla sua gestione che ha causato gravi danni ai cittadini per la pessima qualità nella pulizia della città e nella RD, e che ora tacciono, come mai, sulla recentissima gara per il piano d’ambito da 50.000 euro ,bandita dalla SRR, aggiudicata con il ribasso dell’ 85% (7.500 euro con la quale al massimo si fa un copia e incolla ) alla cooperativa ERICA in associazione con il genero dell’ex ingegnere capo del comune di Ragusa. Caso strano è la stessa cooperativa che ha fatto il ricorso al bando di gara per la progettazione a Ragusa. Visti gli ottimi rapporti della Busso con diversi consiglieri dell’opposizione, sorge il fondato sospetto che lo schiamazzo dell’opposizione sembra fatto apposta per cercare di annullare la gara per la progettazione, ripartire da zero e garantire ancora altre proroghe alla attuale ditta che, si dice, in grande affanno economico, e sperare anche di mettere bocca nel nuovo appalto che si vorrebbe organizzare sul modello Malta, dove raggiungono l’eccezionale RD del 7% ( sette per cento ). Fa bene quindi l’amministrazione comunale ad affermare che il parere dell’autorità anticorruzione non è vincolante ed andare avanti, anche perchè il parere è arrivato ben oltre i tempi massimi previsti dalla legge. Sarebbe buffo bloccare l’attività amministrativa perché dei burocrati se la prendono con calma. Anche per loro ci sono degli obblighi. Comunque la cooperativa ERICA, che non ha partecipato alla gara, può sempre rivolgersi ad un giudice per fare valere le sue ragioni, se le ha. La situazione dei rifiuti in Sicilia è drammatica e non si può più giocare con il fuoco, la grande discarica di Mazzarà S.Andrea è stata chiusa , quella di Motta Sant’Anastasia lo sarà a breve, il modesto ampliamento della discarica di Ragusa è bloccato all’assessorato Territorio e Ambiente a Palermo e bisogna correre. Se non ci si sbriga a partire con la nuova gara che organizzerà il servizio come quello di Parma dove si è raggiunto il 72% di raccolta differenziata, avremo i rifiuti dalle strade. Avanti verso rifiuti zero.