Le nuove rotte dall’aeroporto di Comiso: primi cambiamenti. Si attende la continuità territoriale

Dal 27 ottobre l’aeroporto di Comiso ha inaugurato i nuovi voli di Aeroitalia per Cuneo, Parma, Firenze e Perugia operati da Aeroitalia. Gli aerei sono basati a Comiso e alcuni voli sono stati programmati alle prime ore del mattino. 

Ma appena pochi giorni dopo ecco già i primi cambiamenti. Il volo per Bergamo Orio al Serio (terzo aeroporto di Milano) che era programmato alle 7 del mattino con un aereo basato a Comiso, slitta di quattro ore. È stato riprogrammato per le ore 11 del mattino. Sarà così per tutta la stagione invernale per due volte la settimana, il lunedì e il venerdì.

I voli per la Lombardia, quindi, verranno effettuati il lunedì e venerdì alle 11, il mercoledì alle 17,20 e la domenica rimane alle 7 del mattino.

Intanto, si attende ancora per la continuità territoriale. I voli con tariffe agevolate per i residenti in Sicilia, con oneri a carico dello Stato, sono stati, da parte dello Stato, fino ad oggi, una promessa non mantenuta. Tempi troppo lunghi per raggiungere il risultato, nel 2019 e il varo delle prime rotte si scontrò subito con l’emergenza Covid e con la chiusura degli aeroporti.

Il bando era stato assegnato ad Alitalia e dopo il Covid l’ex compagnia di bandiera programmò i primi voli per Roma e Milano ma con una cadenza bisettimanale per entrambe le destinazioni. Il programma originario prevedeva due voli giornalieri per Roma e un volo giornaliero per Milano, entrambi andata/ritorno. Durò solo nove mesi e la chiusura di Alitalia fermò nuovamente tutto. Da allora, sono trascorsi più di tre anni nell’attesa che lo Stato vari il nuovo progetto. Una conferenza di servizio ha varato il nuovo progetto, il Ministero dei Trasporti ha approvato gli “oneri di servizio pubblico”. Ma il bando non c’è ancora. Dovrà essere pubblicato sulla Gazzetta ufficiale, i gestori aeroportuali potranno partecipare e poi la tratta sarà assegnata. M ai tempi non saranno brevi.

La continuità territoriale era stata finanziata per tre anni. Con le somme residue si dovrebbe riuscire a riprogrammare le tratte a tariffa agevolata per almeno due anni e mezzo. Ma ci saranno voluti almeno quattro anni per raggiungere il risultato.

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