LE RAGIONI DELLA MERKEL…

In occasione dell’ultimo incontro del Consiglio d’Europa abbiamo assistito assieme a qualche eccesso di trionfalismo (per la verità subito ridimensionato nei corretti limiti dagli osservatori più accorti) ad una vera e propria campagna denigratoria nei confronti del cancelliere Tedesco Angela Merkel, soprattutto da parte dei giornali vicini al centro destra ….

Libero titolava “VAFFAN’MERKEL” e Il Giornale rincarava la dose “CIAO CIAO CULONA” … a parte la ben nota ansia del giornale della famiglia Berlusconi di “sdoganare” le gaffes del cavaliere per farle diventare “patrimonio condiviso” e quindi all’insegna di “mal comune mezzo gaudio” per assolverlo dall’accusa di inadeguatezza istituzionale, ho percepito comunque un clima di forte ostilità nei confronti della Merkel che vale la pena di analizzare.

Sia chiaro anch’io più volte nelle riflessioni affidate a questo giornale on line ho criticato l’eccesso di rigorismo della Germania, ma non mi sembra corretto alimentare una campagna antitedesca perché ad onor del vero la Merkel ha delle ragioni su cui fondare la sua posizione …

Visto che noi Italiani abbiamo una certa difficoltà a sentirci interpellati in prima persona dalle problematiche che riguardano la comunità, voglio provare a inventare una metafora “familiare” che possa aiutarci a capire il punto di vista degli altri. 

Poniamo di avere dei parenti, i signori Cicala, che da anni conducono una vita particolarmente dispendiosa che li ha portati ad indebitarsi notevolmente, di più, quando il loro consulente il dott. T.P.S. qualche anno addietro gli aveva rassegnato la loro situazione debitoria raccomandandogli di pretendere dai loro figli di contenere le spese personali destinando una parte delle loro entrate per  contribuire a pagare i vari mutui contratti, la famiglia Cicala semplicemente avevano provveduto a licenziare il consulente assumendone uno nuovo, molto più ottimista che li incentivava a guardare con fiducia al futuro: peraltro – rassicurava –  i loro conti erano a posto! 

Peraltro i Cicala non brillano certo in capacità di produrre ricchezza, sono mediamente più ignoranti dei loro cugini Formica, riescono a produrre di meno, non investono nella loro azienda  e in poco tempo il divario di produttività con i Formica, grandi lavoratori, oculati investitori e più parsimoniosi aumenta.

Ben presto, complice la crisi economica che aveva decurtato il loro reddito, la famiglia Cicala si vede negare il credito dalla banca che non ravvede più nei Cicala la capacità di fare fronte all’enorme debito accumulato allegramente  e deve rivolgersi agli usurai-speculatori che chiedono tassi di interesse proibitivi.

Solo a questo punto i Cicala capiscono i rischi che corrono e cambiano di nuovo in fretta e furia il consulente, assumendone uno più rigoroso del primo che avevano licenziato, ma nonostante taglino le spese superflue, e in alcuni casi anche quelle non superflue non riescono a ridurre il debito perché con i loro sacrifici riescono a stento a pagare gli interessi non riuscendo comunque a spuntare tassi bancari, e continuando a pagare tassi usurari.

Arrivati a questo punto ecco la soluzione proposta dai Cicala: chiedono ai cugini Formica di potere utilizzare il fido che la banca concede loro senza nessun problema !

NOI AL POSTO DEI FORMICA, ONESTAMENTE, COSA FAREMMO???

Uscendo fuori di metafora, la Merkel ha richiesto che il processo di solidarietà relativa all’esposizione debitoria seguisse e non precedesse il processo di integrazione politico-finanziaria… può anche essere che si tratti di una furbata (stile tela di Penelope), ma sicuramente non si può dire che sia una richiesta campata in aria, illogica o incomprensibile! 

La critica che più volte abbiamo rivolto alla Merkel riguarda l’eccesso di rigidità nel richiedere come unica garanzia politiche di rigore e non anche di crescita, nell’essere restia a valutare soluzioni mediane che ci permettano nell’immediato di metterci al riparo dalla speculazione, ma non c’è dubbio che l’approdo finale se si vuole veramente risolvere il problema dell’Euro sta in una maggiore integrazione e in una “cessione di sovranità” almeno in ambito finanziario.

Piccolo elemento di riflessione: come mai i più severi detrattori della Merkel sono gli opinionisti vicini al centrodestra? Non è che per caso stiano cercando di creare un nuovo “nemico” contro il quale chiamare a raccolta il loro popolo facendo dimenticare di chi sia la responsabilità politica della situazione in cui ci troviamo?