LE REALTA’ IBLEE DEL MONDO DELLA COOPERAZIONE CHE SI OCCUPANO DI LATTE DEVONO FARE SISTEMA

“E’ indispensabile, ora più che mai, garantire maggiore aggregazione tra tutte le realtà cooperativistiche dell’area iblea che si occupano di latte. E’ una idea che abbiamo lanciato già da alcuni mesi ma che, adesso, diventa quasi una strada obbligata alla luce di quanto sta accadendo”. Lo dice il presidente provinciale Confcooperative Ragusa, Gianni Gulino, facendo riferimento alle problematiche che interessano da vicino Ragusa Latte. “Che sappiamo essere – afferma Gulino – una eccellenza dal punto di vista cooperativistico perché ha messo insieme numerosi produttori, ha spinto tutti verso la giusta rotta che è quella della creazione di una produzione di qualità, ha migliorato le stalle anche da un punto di vista sanitario. Insomma, ha dato vita ad un’azione sul territorio puntando a migliorare, e parecchio, l’aspetto della zootecnia. Inoltre, ha creato un brand che può contare su un certo riconoscimento a livello regionale e anche nazionale. In quest’ultimo periodo, però, e non mettiamo bocca sul percorso gestionale perché non ci riguarda, essendo state riscontrate tutta una serie di difficoltà, è opportuno che si possa trovare una strada alternativa proprio per non disperdere la bontà di questo patrimonio creato nel corso degli anni. Già in passato avevo suggerito pubblicamente di cambiare strada. Ora, a quanto pare, siamo arrivati al punto di non ritorno. L’invito a tutte le aziende che si occupano di latte è quello, se non di predisporre un’unica società, quantomeno di creare un contratto di rete per mettere assieme le maggiori centrali cooperativistiche dell’area iblea. Ciò ci porterebbe a fare sistema, magari a mettere in piedi un unico marchio, ferma restando la gestione separata dal punto di vista fiscale. Se così faremo, ci potremo presentare all’esterno con una forza diversa, in maniera quasi granitica perché, è storia degli ultimi anni, abbiamo sempre dovuto fronteggiare tutta una serie di questioni con l’industria della trasformazione del latte. E’ stata quest’ultima una vicenda che ha indebolito parecchio le realtà cooperativistiche presenti sul territorio”. Per Gulino, insomma, “il discorso dell’unità significa mettere insieme il know how di varie realtà, prendere il meglio per garantire risposte d’eccellenza ancora più consistenti rispetto al passato. Come in passato – aggiunge il presidente Confcooperative – anche adesso ribadiamo la nostra disponibilità per un’assistenza quanto più proficua possibile, anche a livello nazionale, per cercare di creare nuove nicchie di mercato. Abbiamo l’oro tra le mani e, purtroppo, non riusciamo a venderlo come tale. Resta salva, quindi, la nostra disponibilità per cercare di trovare delle soluzioni condivise, senza nessuna entrata a gamba tesa, perché non vogliamo essere invasivi. Certo, ci preoccupa molto quale sarà il futuro dei produttori che si trovano a dovere fronteggiare una terribile fase di debolezza. Pensiamo, dunque, a un progetto sostenibile e innovativo per questa provincia. E per fare ciò, come Confcooperative, ci adopereremo per spenderci sino in fondo. Ed ecco perché ribadiamo che ci metteremo a disposizione dei vari soci di Ragusa Latte affinché possano essere trovate delle soluzioni condivise. Non avrebbe senso fomentare contrasti che non ci portano risultati. Dobbiamo solo puntare a individuare una via d’uscita. Non ha senso contrapporsi facendo emergere ricadute negative a danno di Ragusa Latte che, lo ricordiamo, è un patrimonio della collettività che merita di essere salvaguardato”.