All’Assemblea Regionale Siciliana il voto sul maxiemendamento governativo relativo alla legge finanziaria è stato rinviato. La seduta di ieri sera si è conclusa senza un accordo, posticipando ogni decisione al 27 dicembre, dopo le festività natalizie.
Il dibattito riprenderà in aula con l’obiettivo di votare il maxiemendamento e definire i dettagli del documento finanziario che stabilirà le linee guida per il bilancio regionale. Tuttavia, i tempi ristretti e le numerose questioni ancora aperte fanno prevedere un confronto acceso al rientro in aula.
Il rinvio non è una novità per i lavori dell’ARS, spesso caratterizzati da lunghe trattative e difficoltà nell’arrivare a una sintesi tra le diverse forze politiche. Resta alta l’attesa per le misure contenute nel testo, che dovranno affrontare alcune priorità cruciali per la Sicilia, tra cui sviluppo economico, lavoro, e investimenti infrastrutturali.
“Momenti di grande esaltazione da parte della maggioranza per una misura che non merita un tale entusiasmo.” Questo il commento del deputato regionale del Partito Democratico, Nello Dipasquale, all’indomani dell’approvazione dell’articolo 5 della legge finanziaria all’ARS.
Dipasquale sottolinea che il governo ha stanziato appena 10 milioni di euro all’anno per gli incentivi destinati ai medici che operano in aree disagiate. Una cifra, a suo dire, insufficiente per affrontare le reali necessità del settore sanitario in Sicilia. “In una finanziaria che movimenta oltre 600 milioni di euro, servirebbero risorse ben più consistenti per supportare chi lavora in condizioni difficili.”
La misura, inoltre, non include alcune strutture fondamentali come gli ospedali dei piccoli capoluoghi, tra cui Ragusa. Dipasquale evidenzia che tale esclusione riduce ulteriormente l’impatto positivo di un provvedimento che avrebbe potuto fare la differenza in territori già penalizzati. Per il deputato del PD, questa misura appare come una soluzione “di facciata” che non affronta in modo strutturale le difficoltà del sistema sanitario regionale, soprattutto nelle aree periferiche e nei piccoli centri urbani.