Apprendiamo che l’Enaip, ente di formazione professionale già attivo a Ragusa e che dava lavoro ad un centinaio di famiglie, è stato riaccreditato fra gli enti di formazione della Regione Siciliana. La decisione è stata presa dal Consiglio di Giustizia Amministrativa, che ha giudicato immotivata la cancellazione dello stesso ente dall’elenco regionale. Infatti non vi è nessuna correlazione, è questa la motivazione, tra l’eventuale illecito di uno o più funzionari dell’ente e l’ente stesso. I fatti risalgono al Dicembre scorso con la chiusura delle indagini della Guardia di Finanza, che aveva ravvisato delle irregolarità in relazione ad alcuni corsi di formazione, tenuti negli anni 2007/2010/2011.
“Questo è solo l’ultimo atto improvvido di questa Amministrazione regionale, ormai costantemente smentita nelle scelte dalla magistratura, le cui conseguenze negative ricadono pesantemente ed indistintamente su tutti, soprattutto sui lavoratori – dichiara Livio Tumino, vicepresidente del Laboratorio politico culturale 2.0 e responsabile di Unione Mediterranea Ragusa– . La voglia di apparire di certi politici regionali, con il presidente Crocetta in testa, o magari la semplice volontà di lanciare messaggi dal sapore esclusivamente propagandistico, senza però pesare adeguatamente le conseguenze, è un atteggiamento intollerabile, perché deleterio e nocivo sia da un punto di vista sociale che economico. L’aver cancellato arbitrariamente l’Enaip dall’elenco degli enti di formazione regionale – prosegue Tumino – ha avuto ed ha come unico effetto quello di immobilizzare un’intera macchina amministrativa, danneggiando l’ente persona giuridica da un punto di vista d’immagine ed economico e ancor di più le decine di lavoratori licenziati senza un valido motivo, come ci spiega oggi la sentenza del CGA . Uno stop durato qualche mese, le cui conseguenze però si protrarranno nel tempo. Chi pagherà per il danno arrecato? Crocetta deve assumersi la responsabilità delle proprie azioni, non si può fare politica a discapito degli altri. Crocetta e coloro che ancora lo sostengono imperterriti, malgrado la macelleria sociale messa in atto e l’inconcludenza assoluta di questo governo, così come le continue dimostrazioni di inefficacia ed incompetenza oltreché di sudditanza verso Roma – conclude Tumino – devono dimettersi”