L’ERBA VOGLIO CRESCE SOLO NEL GIARDINO DEL RE

Confronto fra e con i candidati a Sindaco, all’insegna del galateo istituzionale e del bon ton, non poteva essere diversamente conoscendo le Associazioni, e i rispettivi componenti, che hanno saputo offrire una piacevole serata di spettacolo politico, limitata naturalmente dagli angusti confini di questo tipo di confronto fra candidati, oppressa dal necessario e indispensabile contingentamento dei tempi a disposizione per le risposte, ma portata in trionfo dalla attenta, qualificata e numerosa platea che ha sancito il successo dell’evento, a cui hanno lavorato con passione i giovani organizzatori.

Riconoscimento per il lavoro svolto va concesso alla effervescente vivacità di Simone Di Grandi, Presidente di YouPolis, impeccabile regista della serata che avremmo desiderato, meglio, sul palcoscenico a solleticare la tensione dei candidati con la sua più volte dimostrata competenza e visione globale sugli aspetti dell’amministrazione che riguardano, da vicino, le nuove generazioni.

In futuro lo vedremmo, con piacere, sul palcoscenico, non per fare domande ma per rispondere. In bocca al lupo !

Commenti positivi per il confronto fra i candidati a Sindaco sulle tematiche poste in evidenza, appagati gli aspiranti alla poltrona di primo cittadino per la quotidiana dose di visibilità globale che avvolge questo tipo di manifestazione elettorale, compiaciuti gli organizzatori per quanto ottenuto sulle interpellanze anticipate del question time comunale.

Gli interroganti rappresentavano l’élite dell’associazionismo giovanile locale di ispirazione cattolica e hanno sottoposto i candidati ad una fila di domande dai contenuti sempre assai significativi: cultura, università, espressioni artistiche, cultura ambientale, opportunità di lavoro, centri di aggregazione e valorizzazione del centro storico i temi dominanti di un confronto a cui, con convinzione ma quasi impossibilitati a fare diversamente, tutti si sono inchinati con espressioni quasi sempre unanimi di comprensione della problematica e di impegno per alleviarne le conseguenze negative.

A dire il vero, ci sarebbe piaciuto più che il confronto fra i candidati, come detto risultato inesistente, la discussione critica sui temi proposti,  la contrapposizione e la valutazione di idee e opinioni diverse.

Nulla si poteva eccepire in tema di lavoro o università alle legittime aspirazioni dei giovani, come pure nulla riguardo alla qualità di vita in città, legata alle problematiche urbanistiche o ambientali, sarebbe stato meglio affrontare argomenti come quello del teatro in città, come struttura e come forma artistica, con più realismo in ordine all’impossibile unica reale soluzione di un teatro adeguatamente progettato e realizzato, nelle more della cui elevazione impostare un programma pluriennale di educazione alle diverse forme teatrali e musicali per sanare il deficit culturale che ha rimandato all’infinito l’esigenza di una vero teatro, privando la Città di uno dei santuari della cultura come lo sono stati, in provincia, nel secolo scorso, il Garibaldi di Modica e il Teatro Comunale di Vittoria.

La composizione elitaria, vorrei che si interpretasse il senso estremamente positivo del termine, viene fuori dall’identikit delle figure che hanno occupato il tavolo di discussione: giovani talenti, studenti, laureati, attanagliati dal dubbio sulla convenienza o meno di un allontanamento da Ragusa o bloccati per la mancanza di spazi dove dare sfogo alla creatività di ognuno.

In certi momenti sembrava quasi la tappa del giro elettorale, artigiani, commercianti, industriali, agricoltori, ora studenti e laureati in cerca di occupazione.

Sarebbe stato lecito aspettarsi dai giovani, e da questi giovani, una visione più vasta delle problematiche rivolta ad una platea più ampia, anche con la comprensione di questioni attinenti fasce di età successive.

I giovani di oggi sono i papà e le mamme di domani, non sarebbe anomalo vederli interessati alle problematiche degli asili nido o del verde pubblico, alla scuola o allo sport, considerando anche che i tempi di realizzazione di determinate strutture o  di taluni impianti destinerebbero gli stessi quantomeno ai figli, se non ai nipoti.

E’ mancato l’interessamento per il sociale, per i giovani indigenti, per i giovani disabili, per i giovani immigrati, per il disagio giovanile non limitato ad un quartiere periferico ancorchè residenziale.Non si è sentito parlare di un giovane agricoltore o delle commesse per gli orari di lavoro e le retribuzioni, si è parlato di trasporti pubblici solo per arrivare all’università e non per ritornare a casa in contrada Monachella o Bruscè.

Gli stessi temi culturali o turistici sono stati affrontati più in relazione alle opportunità di lavoro che non in una visione e gestione integrata dei due settori, fondamentali per un rilancio dell’economia cittadina.

Nessuno ha chiesto quali sono gli intendimenti, sempre dipendenti dalla disponibilità di bilancio, sugli stanziamenti percentuali destinati ai vari settori.

Come pure, per finire, sono da ritenersi sprecate le competenze di tanti giovani che non hanno preteso, dal prossimo sindaco, un impegno per un concreto coinvolgimento nella gestione della cosa pubblica.

Non sempre è vero che l’erba voglio cresce SOLO nel giardino del Re!

Principe di Chitinnon