All’alba di stamane, Etna si è risvegliato fal suo breve sonno per tornare a tuonare.
Alle 5.37 di oggi, 30 maggio 2019, infatti, le reti di monitoraggio dell’Istituto di geofisica e vulcanologia di Catania – Osservatorio etneo, hanno rilevato la presenza di una colata lavica in area sommitale. Pochi minuti prima le telecamere di sorveglianza dell’Istituto avevano osservato l’apertura di una bocca effusiva alla base meridionale del Cratere di Sudest.
L’attività eruttiva, come è normale in questi casi, era stata anticipata da un brusco aumento del tremore vulcanico già dalla tarda serata di ieri che adesso, pur mostrando una lieve diminuzione, si è stabilizzata su valori medio alti. Un paio d’ore prima dell’evento eruttivo, intorno alle 3.30 si era aperta un’altra frattura sull’alta parete della Valle del Bove, tra i crateri di Sudest e di Nordest, con debole attività stromboliana e un’altra colata.
Questa eruzione è il primo vero evento eruttivo del vulcano siciliano dopo quello del dicembre 2018. Da allora l’Etna era stato protagonista soltanto di qualche sporadica emissione di cenere.
Gli esperti rimangono a lavoro per cercare di immaginare i possibili scenari ma al momento l’ostacolo da superare è quello del cattivo tempo che ha avvolto l’Etna oscurando completamente la visuale delle telecamere di sorveglianza.