LETTERA AL DIRETTORE

Saranno state le bollicine del Capodanno, inavvertitamente schizzate sul server di Ragusa Oggi, ma noto che l’effervescenza intorno al Suo lavoro non manca.

Ho notato che riuscite, con articoli apparentemente, ma non solo, di ordinaria cronaca, a movimentare l’interesse dei lettori, quando con inutili diatribe sulla completezza delle notizie, quando con risentite contestazioni di quanto espresso da qualche lettore, come nel caso della questione che gira attorno alla via Roma. Ieri ho notato anche, in un articolo di politica, una questione fra due commentatori, uno dei quali dichiaratosi leso per un appellativo che si è sentito appioppare.

Per la prima volta ho visto un Suo autorevole intervento, nel caso di un commento all’articolo sulla rapina all’Ufficio Postale di Santa Croce. Senza permettermi di entrare nel merito della questione, mi ha fatto piacere vedere, in primis da parte Sua una precisa netta presa di posizione sull’argomento, cosa che ha provocato diversi commenti che, come giusto, positivi o negativi, erano riferibili all’intervento del giornalista (in questo caso il Direttore della testata) e non a opinabili interventi.

Se un lettore segue una testata, lo fa perché gusta gli scritti, le opinioni, le posizioni dei giornalisti, perché si trova sulla stessa lunghezza d’onda di chi la dirige, perché apprezza lo sforzo dell’editore.

La sindrome partecipativa che ha invaso il mondo del web e quello dei giornali in particolare arriverà a rendere illegibili gli stessi, non a caso alcune testate separano la parte riservata ai commenti, a cui si accede separatamente nell’articolo e previa verifica delle credenziali.

Al sottoscritto, come pure a tanti che nella stessa direzione si esprimono, interessa verificare, attraverso commenti autorevoli e, come detto, attraverso l’opinione del giornalista, o attraverso interviste dedicate, se la propria opinione su via Roma e più o meno condivisa. Non ne farò una tragedia se la mia veduta è totalmente non condivisa, potrò, però, rivedere il mio punto di vista mettendo a fuoco intelligenti considerazioni.

Non esprimo il giudizio su via Roma, né lo cambio, sulla base della valutazione delle politiche messe in atto dal Sindaco o dal Vice Sindaco, valuto invece, attentamente, la condivisione del progetto, se di una sparuta minoranza o, al contrario, di una larga parte della città.

Anche ieri, in coda ad un articolo di politica, sono addirittura emerse, senza veli, minacce di querele: mancando una autorevole posizione del giornalista, si scade in una pur legittima contrapposizione personale che, come è naturale che sia, ove ne ricorrano gli estremi, va risolta  nelle aule di tribunale e non sulle pagine di un giornale.

Al riguardo è di ieri, a margine della notizia di querela di un Senatore del Movimento 5 Stelle verso il giornalista Gianni Riotta, la riscoperta di una vecchia frase pronunciata da Beppe Grillo il 9 agosto del 2009: “Di solito si querela la verità, mai la menzogna. Di solito chi querela sono i politici, mai i cittadini”.

Lettera firmata