LETTERA APERTA DEL MAESTRO FRANCO CILIA AL SINDACO DI RAGUSA

Egregio Ing. Federico Piccitto,

mi creda, ho delle difficoltà nello scrivere questa lettera aperta a Lei indirizzata. Lei è il sindaco della città di Ragusa, ma nello stesso tempo è un militante di peso di un movimento politico che ha messo sotto accusa un galantuomo come il Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano.

Lei milita in una forza politica guidata dal noto pregiudicato e comico Peppe Grillo, suo massimo referente, che piuttosto di cercare dialogo con le altre forze politiche presenti  in Parlamento, usa l’invettiva, il linguaggio scurrile per dare forza al suo sfrenato populismo; come vede, molto ci divide.

Fatta questa premessa, veniamo alla motivazione di questo mio scritto.

Come certamente Le risulterà, prima che Lei fosse eletto sindaco, ho ricevuto un incarico da parte del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ragusa per realizzare un monumento dedicato ai loro caduti durante l’ultimo conflitto mondiale, da collocare in Piazza della Libertà sotto la torre Littoria. Il progetto fu sottoposto, firmato dall’architetto Paolo Mincio, agli organi competenti del Comune di Ragusa e della Soprintendenza che diedero parere favorevole a che si procedesse per la realizzazione dell’opera.

Dopo vari e sterili incontri con Lei e assessori della sua giunta, il progetto, già a suo tempo approvato dal Comune e dalla Soprintendenza, viene ora da Lei bocciato e alla mia richiesta di motivare tale bocciatura mi è stato risposto testualmente: “Ma si è reso conto che ora a Ragusa è cambiata la committenza?”.

A questa Sua singolare risposta, ho replicato educatamente facendole notare che era caduto in errore: la “committenza” non era cambiata, perché era e restava quella del Comando Provinciale della Guardia di Finanza; era semplicemente cambiata l’Amministrazione Comunale, che nessuna committenza mi aveva dato, ma aveva semplicemente esaminato il progetto, dando parere favorevole alla realizzazione del monumento.

Ora Lei si arroga il diritto di bocciare quello che i suoi uffici e la Soprintendenza hanno approvato: non Le sembra di aver esagerato?

La invito a riflettere e dare spiegazioni.

Amministrare una città importante come Ragusa è un grande onore, cerchi, quindi, di meritarselo.