LETTERA DEI FORCONI ALLA COLDIRETTI

Scriviamo  all’amico DIRETTORE Piero Greco ma parliamo alla COLDIRETTI. Sarà che non conosciamo il colore del latte, caro Piero, ma ti assicuriamo che conosciamo il sudore, il mal di schiena, l’entusiasmo ed il dolore, conosciamo le soddisfazioni e le amarezze, conosciamo il caldo delle serre, conosciamo e non dimentichiamo il volto di chi ci ha fatti nascere tra la polvere delle mandorle, tra l’odore di zagara dei limoni ed i vitellini appena nati, sappiamo che  il nostro DNA  è quello e niente e nessuno potrà mutarlo nel tempo. Quello che non conosciamo e che vorremmo conoscere è l’immeritato compenso dei vostri dirigenti, nazionali,  non conosciamo un solo centesimo da nessuno per fare quello che stiamo facendo, non conosciamo padroni di qualsiasi provenienza, non abbiamo governi da “rispettare”. SIAMO LIBERI, LIBERI DI DIRE CHE I SINDACATI E LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA SONO NEL 2014 SOGGETTI GIURIDICI DA CANCELLARE PER IL SEMPLICE MOTIVO CHE NON HANNO OTTEMPERATO AL LORO COMPITO, ANZI SE NON FOSSERO UN’AZIENDA MANTENUTA DALLO STATO E DAGLI ASSOCIATI SAREBBE GIA’ FALLITA DA TEMPO. Ci dispiace dirlo ma è così. Niente di personale in questa vicenda, ed occorre precisare che la colpa non può essere riversata su un direttore di provincia. La stessa cosa accade a in Lombardia in Veneto in tutta Italia ed è per questo che le Associazioni di categoria come la politica, entrambe a braccetto, hanno gravissime responsabilità sul conclamato declino di un settore di eccellenza tra le produzioni di tutto il mondo, come l’agricoltura  Italiana. Ascoltare le parole del vostro Presidente, caro Piero, che parla di questo mondo delle campagne racconta come di un settore che da lavoro ed affermare che è l’unico fronte che traina il PIL nazionale, OFFENDE QUELLE PERSONE CHE SI SPACCANO LA SCHIENA E CHE NON RIESCONO A SOPRAVVIVERE  IN QUESTO CONTESTO GLOBALIZZATO CHE CI VEDE COSTRETTI A VENDERE SOTTOCOSTO PER “STARE SUL MERCATO” CHE UNA VOLTA ERA STABILITO DALLE DUE PARTI: la domanda e l’offerta. Oggi sono rimasti gli schiavi degli anni duemila e le multinazionali che comandano. Lasciami dire che per combattere tutto questo forse una organizzazione come la vostra avrebbe dovuto fare molto , ma molto di più. Avete preferito assecondare i governi per un piatto di lenticchie e trasformarvi in patronato per disbrigo pratiche negli oceani della burocrazia. Ecco perchè a Ragusa come a Verona il 10 Ottobre e come in tante altre parti d’Italia l’allarme dei produttori è uguale. Ed ecco perchè ci siamo permessi di chiedere  al neo Presidente Giannone della Camera di Commercio che ha condiviso ed accettato, una serata di confronto dibattito alla fiera Agricola del Mediterraneo di Ragusa e per la quale vi chiediamo di presenziare giorno 27. Per noi non esiste Renzi o Letta o chi verrà dopo di loro, esiste solo la ricerca di URGENTISSIME soluzioni ,bene accette da qualunque direzione politica provengano, CHE CONTRASTINO SUBITO il rischio estinzione per migliaia, centinaia di migliaia di piccole e medie imprese in agricoltura. Siamo alla ricerca di soluzioni politiche CORAGGIOSE, DI IMPATTO, CHE FACCIANO RINASCERE LA SPERANZA DI UN REDDITO DIGNITOSO PER I PRODUTTORI ITALIANI. PROTEGGENDO IN MODO SEVERO E SERIO IL MADE IN ITALY E LE SUE SPECIFICITA’. E se Voi voleste decidere di uscire dagli schemi tradizionali con i quali fin qui avete operato noi ve ne saremo grati. VORREMMO CHE SI SMETTESSE DI FARE L’ELEMOSINA AL COMPARTO, NON VOGLIAMO AIUTI O INCENTIVI, VORREMMO  SOLO VENDERE DECOROSAMENTE IL FRUTTO DEL NOSTRO LAVORO, NIENT’ALTRO.  Se poi più che la causa, sceglierete di fare l’occhiolino al sistema che ci sta annientando, fate voi. P.S. Se voleste darci l’onore della presenza del VS Presidente Nazionale ne saremmo felici. Con affetto e stima personale ma con grande dolore nei confronti delle Organizzazioni sindacali di categoria.. I FORCONI