“L’Europa indaghi sulle fumarole nel ragusano”: presentata interrogazione dal parlamentare Giuseppe Antoci

Il fenomeno delle fumarole e dei rifiuti interrati in Sicilia sta assumendo proporzioni sempre più preoccupanti. Queste pratiche, che comprendono l’incendio illegale di rifiuti e l’interramento non autorizzato, rappresentano un grave problema sia per l’ambiente che per la salute pubblica. La combustione di rifiuti produce sostanze tossiche che inquinano l’aria, il suolo e le falde acquifere, aggravando i rischi sanitari per la popolazione.

Denuncia dell’europarlamentare Giuseppe Antoci

L’europarlamentare del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Antoci, ha evidenziato l’urgenza di affrontare il problema in modo efficace. Secondo Antoci, il mancato rispetto delle normative europee sulla raccolta differenziata non è solo un atto di illegalità, spesso sostenuto da strutture criminali, ma costituisce anche una minaccia significativa per la salute pubblica. A tal proposito, Antoci ha presentato un’interrogazione alla Commissione europea per sollecitare un intervento deciso da parte dell’Unione Europea. “L’Ue deve fornire un ulteriore sostegno alle autorità competenti per tutelare la salute, i diritti dei lavoratori e l’ambiente e mettere in campo incentivi per prevenire queste fumarole abusive”, dichiara Antoci.

Accordo di programma della Prefettura di Ragusa

Un passo significativo per contrastare queste pratiche illegali è stato compiuto con il recente accordo di programma sostenuto dalla prefettura di Ragusa. Questo accordo mira a creare un sistema di gestione integrata per la raccolta differenziata, il recupero, il riciclaggio e il corretto smaltimento dei rifiuti vegetali provenienti dalle coltivazioni agricole. L’obiettivo è ridurre l’incidenza delle fumarole abusive, promuovendo al contempo una gestione più sostenibile dei rifiuti agricoli.

Richiesta di supporto da parte dell’UE

Antoci ha sottolineato la necessità di un ulteriore supporto da parte dell’Unione Europea. L’intervento dell’UE è cruciale per fornire risorse e incentivi alle autorità locali, consentendo loro di tutelare la salute pubblica, proteggere i diritti dei lavoratori e salvaguardare l’ambiente. Gli incentivi potrebbero includere finanziamenti per infrastrutture di smaltimento adeguate, programmi di educazione ambientale e misure di contrasto alle attività illegali legate alla gestione dei rifiuti.

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