Non sono solito polemizzare, ma ritengo che siano necessarie alcune puntualizzazioni in merito a quanto affermato dal sindaco durante la conferenza stampa del 18 aprile.
la necessità della proroga era nota già a fine anno in quanto si erano accumulati ritardi dovuti alla mancata adesione del comune di Chiaramonte all’ARO. Gli ulteriori ritardi sono relativi alla costituzione del seggio di gara dell’avviso pubblico bandito attraverso l’UREGA, scelta condivisa, e al ricorso della soc. coop. Erica all’Autorità di vigilanza per i pubblici appalti. Il ritardo non è quindi imputabile né al sottoscritto né all’ufficio ambiente.
Non c’è stata mancanza di dialogo in merito, in quanto già a marzo è stato sottoposto alla ditta un piano di comuniczione. Attualmente il materiale divulgativo preparato dallo stesso assessore è pronto da fine marzo nella tipografia Occhipinti di via Carducci ed attende solo l’ordine di stampa della ditta Busso.
Per il teleriscaldamento esiste uno studio di fattibilità e una lettera d’intenti con CER che attende solo di essere inserito nel piano triennale opere pubbliche. Il costo non è di milioni di euro ma solo di 600.000 € , con un ammortamento di soli 3 anni.
La bilancia è pronta per la spedizione da tempo ma i dati dell’anagrafe TARES che doveva fornire l’ufficio tributi sono stati inviati all’ufficio ambiente solo lunedì 14 dopo vari solleciti. La ditta provvederà alla consegna entro 20 giorni lavorativi dal ricevimento dei dati.
In merito alla TARES esistono due note inviate all’assessore ai tributi in data 26/10 e 01/11, per conoscenza agli altri assessori e al sindaco, seguite da più di una discussione informale con l’assessore ai tributi. Tuttavia mi è stato risposto che la norma che dava la possibilità di continuare ad applicare la TARSU non era ancora pubblicata in G.U. ( lo sarebbe stata alcuni giorni dopo), poi che non c’era più tempo ed infine che non era compito dell’assessore all’ambiente intervenire su quella materia.
Contrariamente a quanto affermato dal sindaco, per avviare il progetto era necessario acquisire il via libera del Dipartimento Rifiuti della Regione; via libera ottenuto dal sottoscritto a fine gennaio dopo un incontro con l’ing. Patella e con il direttore del Dipartimento Rifiuti dott. Marco Lupo. Il progetto doveva essere però presentato dai Commissari Regionali che gestivano la discarica e non dal comune. Il comune non aveva competenza riguardo il progetto della discarica come erroneamente sempre sostenuto dalla CGIL e, in sede di conferenza stampa, anche dal sindaco. L’assessorato all’ambiente del comune di Ragusa ha fatto più del dovuto sostituendosi ad organi, come la SRR, deputati a risolvere i problemi degli impianti.
Con queste precisazioni archivio definitivamente questa triste vicenda e auguro al signor sindaco e al nuovo assessore all’ambiente di realizzare ciò che il sottoscritto non è riuscito a completare non per colpa sua.
Avrei preferito che questi chiarimenti fossero avvenuti attorno ad un tavolo e non attraverso i giornali. Buon lavoro.