E’ oggi universalmente riconosciuto il fatto che l’amianto sia uno dei materiali a più elevata pericolosità biologica fra quelli presenti negli ambienti di vita e di lavoro.
E’ una pericolosità che si esprime in gravi quadri patologici respiratori correlati alla dose di esposizione ed in eccessi di probabilità di contrarre patologie tumorali maligne, rischio non correlabile alla dose e riferibile anche ad esposizioni limitate in termini di entità e durata.
E’ però da rilevare come l’universale riconoscimento di tale pericolosità sia una acquisizione troppo recente, soprattutto se riferita ad un materiale utilizzato sin dall’antichità, e che nell’ultimo secolo ha avuto impieghi estremamente diversificati e quantitativamente imponenti.
Non esistono attualmente ancora né organi preposti allo smaltimento dei rifiuti né un’adeguata informazione sui rischi e sulle malattie che possono essere determinati dall’uso incauto e a volte per niente monitorato di questo materiale.
Vi è stata in sostanza una incomprensibile (o forse troppo comprensibile) incongruenza fra l’evoluzione delle conoscenze scientifiche, la ritardata diffusione di tali conoscenze fra i lavoratori e la popolazione in generale, e l’ancora più rallentata evoluzione normativa.
E’ oggi presumibile, pertanto, che proprio dalle coperture in “eternit” derivi il maggiore contributo all’inquinamento da amianto delle aree urbane, dove ancora oggi si possono raggiungere valori di picco ben superiori alla soglia di accettabilità per gli ambienti di vita di 2 fibre/litro.
Un intervento sull’argomento è intrapreso dal consigliere comunale di Azione Democratica, Francesco Aiello il quale sostiene la sua battaglia con video documentari per sollevare il problema:
“Da molti mesi segnalo la grave situazione della copertura dell’ex Cartiera di Comiso che insiste sul bacino idrogeologico di Giardinello, sottoposto a vincolo e tutela, ma totalmente invaso da tonnellate di rifiuti e da amianto in decomposizione. Grave per la salute dei cittadini”
Ogni organo delle amministrazioni locali, delle forze politiche e degli organi di informazione deve sapere mettere in atto tutto quanto gli compete in termini di corretta informazione, di formazione, di rigoroso rispetto delle norme e delle procedure di sicurezza, di complessiva grande attenzione alla problematica meritevole di essere collocata su di un piano di priorità nelle strategie di azione”.C.L.G.
L’esposizione, anche di breve durata, alle fibre di amianto aumenta drasticamente il pericolo di contrarre forme tumorali delle vie respiratorie, come il carcinoma polmonare ed il mesotelioma (tumore della pleura).