Si è chiusa con un dibattito spesso nei contenuti e nelle riflessioni la Festa di LiberaEtà, promossa dallo SPI CGIL di Ragusa che ha caratterizzato una tre giorni, nell’area della ex Chiesa S. Vincenzo Ferreri a Ragusa Ibla, fatta di confronto, su cose da fare, di intrattenimento, teatro, spettacoli e musica, con l’immancabile appuntamento finale con l’enogastronomia a base di cous-cous tra i padiglioni dove i manufatti ( tovagliati, centrini ricamati, merletti centro tavola ) delle signore anziane e pensionate hanno ancora una volta dimostrato come una loro utilità nella società di oggi è possibile anche per le giovani generazioni.
La festa non poteva non chiudere senza aver affrontato il tema delle pensioni, dell’assistenza sanitaria e dello stato sociale che chiama in causa il governo centrale, la Regione Sicilia e a cascata gli enti locali.
“Dove c’è stato da tagliare risorse si sono toccate pensioni e welfare, ammonisce Roberta Malavasi, segretaria generale dello Spi CGIL di Ragusa, con la conseguenza che ci si è accaniti sui più deboli e paradossalmente su chi ha bisogno di maggiore cura e assistenza. Questo Governo Monti non ci piace. Ha tagliato risorse alle Regioni e ai Comuni ed è li il vero problema. I temi dello stato sociale, registro, non trovano cittadinanza neanche nei programmi dei candidati alle elezioni regionali. Ma ci siamo noi a porre centrale questa questione e lo faremo in tutte le occasioni e in tutte le sedi possibili”.
La questione è anche ideologica. Il governo centrale è un esecutivo liberista che privilegia il privato sul pubblico. Tutti i provvedimenti che sono stati varati, sottolinea Saverio Piccione, segretario generale SPI-CGIL Sicilia, si muovono in questa direzione. I governi di centro sinistra avevano più sensibilità e attenzione vero lo stato sociale. Qui si tartassano i redditi più bassi e non si disturbano i quelli alti o altissimi.
La verità, sottolinea Piccione, è che c’è la necessità di avere una classe dirigente politica nuova sia a destra che a sinistra per dare risposte precise ai 250 mila disoccupati siciliani, ai pensionati che non riescono a sopravvivere se non hanno altri aiuti nel mentre contiamo ancora le macerie che hanno prodotto le politiche messe in campo dal governatore Lombardo a cui anche la sinistra ha dato sostengo e adesione con una scelta scellerata.
La questione degli assetti riguarda anche il sindacato. Molte battaglie, in questi ultimi mesi, sono state condotte solo dalla CGIL, adesso con la UIL e senza la CISL. In buona sostanza, rivendica con un pizzico di orgoglio Giovanni Avola, segretario generale della CGIL di Ragusa, la CGIL è rimasta l’unica forza nel Paese a fare opposizione, con le idee, le proposte e nelle piazze.
Pur rimarcando l’autonomia di pensiero e di azione della CGIL è evidente che è ormai il tempo di cambiare radicalmente la classe politica soprattutto in Sicilia dove il fallimento dei Governi Lombardo hanno un certificazione che è nelle cose. La prima cosa da fare è mettere al centro del dibattito un piano straordinario per il lavoro e la CGIL lo farà, anche da sola, perché così non si può più andare avanti. Di fronte a noi, annuncia Giovanni Avola, ci sono due appuntamenti importanti: la discussione, non comoda e non facile, a novembre con i comuni per le scelte da fare sui servizi socio assistenziali e l’avvio di una campagna dal claim “ La CGIL Ascolta”. Un momento di incontri con i cittadini, singoli e associati, con i quali il sindacato si pone su un piano di ascolto per comprendere, condividere e scegliere le politiche adeguate per dare risposte alla gente.
“E’ stata una controriforma quella delle pensioni in Italia. Una riforma, sostiene Beniamino Lami, segretario nazionale SPI-CGIL, che ha tolto di tasca i soldi alla povera gente. Si è nei fatti annullato il principio della progressività, tutti a danno dei pensionati. Si sono in pratica spostate risorse dai ceti medi a quelli alti: questo l’effetto della manovra”
Ma il quadro non è ancora completo. Si tende ad andare verso la privatizzazione dei servizi come la sanità, anche qui a pagarne le spese sono gli anziani e i pensionati. Anche la scuola si avvia in questa direzione.
La CGIL ha le proposte per tutto: previdenza,sanità scuola e servizi pubblici.
Elementi di crescita per il Paese. Il limite è che non si è ascoltati e quindi non compresi.
La serata si è conclusa poi con assaggi di cous-cous, musica e cabaret.