“La proroga della moratoria Crias è diventata una soap opera. Sembra non avere mai una fine”. E’ quanto affermano Giorgio Savarino, componente della presidenza provinciale Cna, e Giorgio Stracquadanio, responsabile organizzativo della sede territoriale di Vittoria, che stanno seguendo, per conto dell’associazione di categoria, l’evolversi della complicata vicenda. “Sono numerose le imprese artigiane in provincia – dicono Savarino e Stracquadanio – che hanno fatto richiesta di moratoria dopo il 31 dicembre 2012 al fine di ottenere l’agevolazione richiesta. Infatti, alcune attività artigianali che avevano contratto mutui ipotecari per investimenti con la Crias, grazie alle proroghe formulate dalla Cna, hanno presentato richiesta di moratoria alla stessa. Recentemente, però, abbiamo appreso come la Crias non può istruire le istanze successive al 31 dicembre 2012, né può deliberare in autonomia l’applicazione della sospensione, perché in assenza di espressa autorizzazione della Regione. Infatti nel decreto di proroga, n. 310 del 20 giugno 2013, l’assessore all’Economia ha sì prolungato i termini fissati nell’originario accordo, ma per una svista degli uffici dello stesso assessorato dell’Economia non è stato incluso l’allegato A3 di cui al decreto n. 34/2012 che fa riferimento, guarda un po’ il caso, alla Crias”.
“Il dott. Nasca, commissario straordinario Crias – dicono ancora Savarino e Stracquadanio – sollecitato dalla nostra organizzazione, si è subito attivato per venire incontro alle esigenze delle imprese. Infatti, ha precisato che le istanze presentate fino al 30 giugno non devono essere considerate respinte, ma per il momento soltanto improcedibili, in attesa che il decreto assessoriale n. 310 del 20 giugno 2013 venga integrato. Serve quindi che l’assessore all’Economia aggiunga al decreto anche l’allegato A3. Invitiamo, per l’ennesima volta, i deputati all’Ars Pippo Digiacomo, Giorgio Assenza, Nello Dipasquale, Orazio Ragusa e Vanessa Ferreri, ad attivarsi. Livelli regionali della Cna si sono già resi operativi affinché il decreto possa essere integrato e recepisca anche l’allegato A3. Non è possibile che questa vicenda assuma risvolti così assurdi. Gli investimenti, gli sforzi e le difficoltà delle piccole e medie imprese artigiane del nostro territorio non meritano questo trattamento”.