L’IRRESISTIBILE RICERCA DELLE LONTANE ORIGINI

Cosa spinge un ragazzo paraguaiano di origine siciliana di quarta o quinta generazione ad essere assillato dal bisogno di conoscere le proprie radici, a ricercare l’origine della propria famiglia, a chiedersi da dove e da chi proviene, da quale mondo lontano partirono i propri avi?  Quale oscuro impulso interiore lo porta  ad essere affascinato dalla loro cultura, dalle tradizioni, dagli usi e dai costumi, fino ad immaginarsi esso stesso siciliano, fino a coltivare il sogno di poter conoscere la loro terra, fino a vivere una gioia incontenibile nell’apprendere di aver vinto un viaggio premio per realizzare un desiderio a lungo inseguito e agognato?
E’ quanto si è chiesto la delegazione giarratanese  a chiusura del soggiorno in Paraguay.  Una esperienza ricca di significati culturali, foriera di futuri interscambi, sublimati al termine del soggiorno nella scelta di 20 giovani paraguaiani di origine siciliana  vincitori di un concorso pubblico che li abilita a  partecipare, nel prossimo ottobre, ad un viaggio premio nella Sicilia dei loro “bisvueli”. La selezione è parte integrante dell’interscambio culturale promosso tra il comune di Giarratana e l’Unione  dei Siciliani del Paraguay.
Dinanzi ad  una giuria qualificata, composta fra gli altri dal Ministro Paraguaiano per la pianificazione   Hugo Aranda    e dall’Ambasciatore italiano Pietro Porcarelli, i ragazzi hanno  ricostruito la storia  della propria famiglia partendo dai primi avi che misero piede in Paraguay, arricchendo spesso l’esposizione con  citazioni  dialettali  tramandate da padri e nonni, accompagnate  da un  irrefrenabile desiderio di poter rivivere all’inverso il percorso  dei primi emigrati. Ed alla fine nei volti di  tutti, ragazzi vivaci, brillanti  ed interpreti dei tempi attuali, una piccola lacrima a segnare   un viso nel quale traspare una antica sicilianità.
Motivo di particolare compiacimento  in  chi scrive, pur abituato ad esperienze del genere, il  fatto di constatare che la maggior parte di loro derivano da emigrati iblei.             
Si è concluso così nel migliore dei modi il soggiorno dei giovani laureati giarratanesi in terra paraguaiana, con la selezione di venti pari età  che avranno modo di partecipare nel prossimo mese di ottobre ad un viaggio premio in Sicilia, alla ricerca dell’identità e della memoria dei loro progenitori. Il progetto vedrà la collaborazione congiunta del Comune di Giarratana, con un gruppo di famiglie  ospitanti, della Rete Regionale dei Musei dell’Emigrazione e dell’Associazione Ragusani nel Mondo. Uno sbocco di grande significato per la  missione culturale  promossa dal Sindaco Pino Lia con il Patrocinio dell’Ass. Regionale al Lavoro.
Sono stati per i ragazzi giarratanesi giorni di intenso e proficuo lavoro, che ha lasciato in tutti una enorme traccia formativa. Accolti con grande interesse ed entusiasmo dalla locale comunità sicula, che fa capo all’Unione dei siciliani del Paraguay, i giovani della delegazione (William Ansaldi, Elisa Vargetto, Valeria Caravello, Giulia Denaro e Marina Azzaro)  hanno concluso un ciclo di investigazioni e ricerche che ha fatto emergere nuovi dati   nella ricostruzione delle famiglie e dell’identità culturale siciliana  sopravvissuta nei decenni alle ondate migratorie di fine ottocento e inizio novecento, nelle quali furono coinvolti centinaia di iblei della zona montana e del capoluogo. Si arricchisce pertanto di nuovi e preziosi capitoli la ricerca su un fenomeno dai vasti risvolti etno-antropologici, che permette di far piena luce su un fenomeno  fino a qualche anno fa  poco conosciuto, ma che ora ,grazie all’azione congiunta della Rete Regionale dei Musei dell’migrazione, retta dal prof. Marcello Sajia, e  dell‘Associazione Ragusani nel Mondo, si impone in tutta la sua valenza storica.
L’azione delle due istituzioni è servita  a risvegliare  nella comunità siciliana di Asuncion e dei villaggi dell’antica Colonia Trinacria il desiderio di scoprire la comune  identità, insieme ad un forte radicamento verso quello che rimane del patrimonio di valori originari, fonte di orgoglio collettivo.