Il Paese ha bisogno di “concordia e pace sociale”. Lo ha detto Pietro Grasso, pronunciando il discorso di insediamento da presidente del Senato. “Quando ieri sono entrato per la prima volta da senatore in quest’aula mi ha colpito l’affresco sul soffitto, riporta quattro parole che sono state sempre di grande ispirazione per la mia vita: giustizia, diritto, fortezza e concordia. Quella concordia, quella pace sociale, di cui il Paese ha ora disperatamente bisogno”.
“Giustizia,diritto,fortezza e concordia” sembrano essere le quattro parole chiave che permetterebbero al governo di formarsi, ma,purtroppo, la responsabilità che racchiude queste quattro parole sembra non prevalere, almeno nel diniego continuo del M5S di “patteggiare”. Però, e questo è un fatto realistico,non sono i partiti o i movimenti ad essere presenti in un futuro governo, ma le persone che li rappresentano. Questo è il fatto incredibile, infatti, nonostante la parola d’ordine del M5S fosse di non votare, al Senato, i sei grillini siciliani si sono schierati dalla parte degli elettori, che non avrebbero approvato il loro seguire una linea ottusa e irresponsabile, ed hanno votato a favore di Pietro Grasso.
Si spera che anche nei confronti del governo non seguano i diktat dall’alto, che danneggerebbero il Paese, l’Italia. L’Italia ,in questo momento, è prioritaria rispetto a qualsiasi forma di chiusura e pregiudizio.
Il M5S, direttamente coinvolto dalle decisioni di Bersani sul non voler fare un governo di larghe intese, i suoi deputati o “cittadini” che lo rappresentano si devono responsabilizzare in prima persona se ritengono l’Italia, e il Bene del Paese prioritario, rispetto a qualsivoglia decisione.