Lo scioglimento del Consiglio comunale di Scicli e degli organismi politici di amministrazione della città, l’on. Orazio Ragusa: “E’ una decisione dolorosa e che amareggia. Ma sin da ora dobbiamo guardare al futuro facendo affidamento sui valori di onestà e di laboriosità dell’intera comunità locale che vuole riscattarsi da quest’onta”
“Una decisione dolorosa. Che amareggia. A maggior ragione dopo tutto quello che è stato fatto in questi anni. Con la creazione di una grande sensibilità culturale che ha favorito, anche, l’insorgere di una dimensione turistica a tutta prima assolutamente inaspettata e continuato a sostenere un comparto, quello agricolo, che, nonostante i momenti di difficoltà, rappresenta sempre un punto di riferimento primario per l’economia locale. Ma è stata, altresì, una decisione, per certi versi, inevitabile. Soprattutto dopo le procedure attivate che, in quanto rappresentanti delle istituzioni, non possiamo fare altro se non rispettare appieno. E lo dico da sciclitano, da componente di una realtà sociale che, in questi anni, ha sempre cercato di recuperare il gap di un passato non facile, per meritare, in tutti i sensi, l’appellativo del Vittorini che l’ha celebrata come la più bella città del mondo”. Sono le prime dichiarazioni dell’on. Orazio Ragusa dopo avere appreso della decisione del Consiglio dei ministri che ha sciolto il Consiglio comunale e gli organismi politici di amministrazione della città per infiltrazioni mafiose. “Guardando all’aspetto meramente politico – continua il parlamentare all’Ars – vale la pena di ricordare che, già da mesi, ci aspettavamo atteggiamenti più umili e rispettosi delle istituzioni davanti a certi fatti, prefigurando quello che, purtroppo, sarebbe stato un percorso ineluttabile. E quanto accaduto, ahimè, ci ha dato ragione. Adesso, però, non serve a nulla scambiare accuse a destra e a manca. La magistratura sta facendo il proprio corso. E accerterà le eventuali responsabilità. Il recupero della dimensione amministrativa della città ne compirà un altro. E, purtroppo, sono previsti tempi lunghi. Dobbiamo cercare di utilizzare questo periodo per creare quelle occasioni di riscatto sociale e politico che, oggi, devono necessariamente intravedersi all’orizzonte per sperare in un domani più luminoso. Occorre preparare un terreno fertile per aiutare le giovani generazioni ad appassionarsi alla cosa pubblica e per evitare che situazioni del genere, nella nostra città (purtroppo è già la seconda volta che accade), non abbiano più a ripetersi. E’ grande la nostra responsabilità, anche come rappresentanti della politica e delle istituzioni, nel cercare di avviare un percorso virtuoso che ci faccia guardare al futuro con maggiore speranza. D’altronde stiamo parlando degli sciclitani. Una comunità generosa, una società sana, fatta di numerosi esempi positivi, dove il valore dell’associazionismo culturale, del volontariato, del fare impresa affidandosi a sane virtù, fa presa su larghi strati della popolazione. Una comunità di gente onesta e laboriosa. Che non aveva bisogno di firmare petizioni per ribadire che non è affatto mafiosa e che, invece, è sana e virtuosa. Farò il possibile, sin da ora, per avviare questo cammino che ci garantisca di recuperare quella credibilità necessaria a lavare l’onta di una offesa che non ci appartiene. Occorre essere rispettosi delle scelte istituzionali ma, allo stesso tempo, è indispensabile guardare avanti con fiducia per risollevarsi da un momento nero e complicato. Magari cercando di avere sempre più attenzione a fenomeni come quello riguardante le nuove povertà. Insomma, dobbiamo, già da oggi, porre le basi per la Scicli del futuro, la Scicli che, facendo affidamento sulle forze e sulla vitalità e dinamicità di gente non comune, intende avviare un efficace percorso di riscatto. E posso garantire che, da sciclitano, sarò vicino nel compimento di questo itinerario irto sì di ostacoli ma con una meta finale nobile e dignitosa”.