Si è svolta ieri la II edizione della manifestazione “Lo sport è bello finchè è gioco” alla presenza dell’Assessore comunale Francesco Barone, dell’assessore provinciale allo sport Giuseppe Cilia, dell’Assessore comunale alla pubblica Istruzione Elisa Marino, del dirigente scolastico e di Salvatore Occhipinti. A riempire le poltroncine rosse del Teatro don Bosco ai Salesiani, gli alunni della scuola Rodari di Ragusa. “Dopo tanta titubanza da parte dei genitori – ci spiega il presidente Salvatore Occhipinti – siamo riusciti a farci affidare i loro ragazzi per questo progetto in cui abbiamo creduto sin dal primo momento. Non a caso ci troviamo in questo teatro – commenta – che è la casa di don Bosco: l’artefice indiscusso del Sistema Preventivo e che per i giovani ha speso la sua vita. Li teneva incollati a sé – commenta- attraverso il gioco cercando di trovare un punto d’accesso al loro cuore perché, attraverso il gioco, si assicurasse loro un futuro positivo”. Pare chiaro che la possibilità di avere avuto “due al prezzo di uno”, nonché l’allenatore- educatore, è stato per i nostri ragazzi, un’ottima pietanza che non sempre si ha la fortuna di trovare in manifestazioni di questo taglio. Positive sono state le considerazione dell’Assessore Provinciale allo sport Giuseppe Cilia: “Ho sempre sostenuto – ci spiega – iniziative di questo genere perché credo siano una grande occasione per aiutare i ragazzi a crescere nel rispetto dell’altro. Credo inoltre che lo sport sia portatore di valori di cui si sente il bisogno di riscoprire”. L’atteggiamento entusiasta della gente, ha incoraggiato di gran lunga anche il dirigente Scolastico che, per certi versi, ha toccato note dolenti per i genitori presenti quando, ad esempio, ha tirato in ballo la cruda verità che li accomuna, ovvero quello di vedersi realizzati nel proprio figlio. “Credo sia fondamentale – commenta – capire da subito quali siano le attitudini dei propri figli, sostenendoli e incoraggiandoli perché realizzino i loro sogni. Lo sport è una buona medicina – continua – ed è importante perché i ragazzi sviluppino, inoltre, competenze psico-fisiche tramite la pratica motoria”. L’intervento del preside termina elogiando la presenza di don Fortunato: “In un momento in cui la Chiesa è bersagliata, don Fortunato rappresenta un messaggio positivo della Chiesa stessa che – conclude – oltretutto offre un ottimo esempio anche per le sue continue battaglie a favore dei diritti dei bambini”. L’attenzione dei bambini, si sa, dura ben poco. Ma a fine degli interventi una “parolina” li ha rimpiazzati nuovamente nelle poltroncine rosse! E’ il momento più atteso, quello della premiazione. A premiare le classi e i singoli ragazzi, che si sono distinti per la sensibilità con cui hanno rappresentato graficamente la loro visione dello sport, è stato il “cast” al completo insieme ai collaboratori dell’istituto Rodari. Forte l’entusiasmo dei ragazzini nel vedersi consegnare il “malloppo” e solo per aver… giocato ! Per loro, sul palco, montain bike, palloni e coppe … come dei veri “campioni” ! (Roberta Bertolone)