LOCANDA DON SERAFINO FESTEGGIA LA SECONDA STELLA MICHELIN

RAGUSA – Le stelle, in tutte le sue declinazioni, sono una componente tradizionale delle feste di fine anno. Il 2014 consegna un altro astro prestigioso, quello della Guida Michelin, alla Locanda don Serafino di Ibla che dunque raggiunge a quota due La Madia di Licata (chef Pino Cuttaia), il Pincipe Cerami di Taormina (chef Massimo Mantarro), e il Duomo di Ragusa (chef Ciccio Sultano). Il riconoscimento, oltre ad inorgoglire i titolari e lo chef Vincenzo Candiano, consegna a Ragusa e alla sua provincia il titolo di eccellenza gastronomica stellata (su dieci ristoranti dell’Isola ad averne almeno una, ben 4 sono ragusani). “Le eccellenze siciliane e dell’area iblea in particolare hanno trovato l’opportunità di essere celebrate in una speciale occasione”. Così come dice il presidente provinciale Fipe Ragusa, Maurizio Tasca, facendo riferimento alla kermesse promossa dalla Locanda don Serafino di Ibla nel corso della quale è stata debitamente valorizzata la conquista della seconda stella Michelin. “Al di là del valore intrinseco ed elevato del risultato raggiunto – afferma Tasca – che fa di questo angolo della Sicilia uno dei luoghi in cui la tradizione enogastronomica ha concretizzato livelli ragguardevoli, voglio sottolineare l’attenzione riservata dai fratelli La Rosa, Pinuccio e Antonio, senza dimenticare, ovviamente, lo chef Vincenzo Candiano, nel coinvolgere tutti i loro fornitori, nella maggior parte dei casi dell’area iblea o, comunque, siciliani, proprio a volere puntare il dito sulla valenza qualitativa che solo le produzioni di casa nostra sono in grado di garantire. Ritengo si tratti di un aspetto che merita la dovuta considerazione e che nel celebrare un traguardo così importante tende, com’è giusto che sia, a mettere in rilievo quanti hanno fornito il proprio supporto, piccolo o grande che sia, per coronare il raggiungimento di tale successo. E’ stata una serata davvero speciale che ha messo ancora una volta in luce la capacità che ha il nostro territorio di puntare molto in alto. Così come ha saputo fare Locanda don Serafino”.