L’OLIO DI CHIARAMONTE GULFI: UNA RISORSA DA PROTEGGERE

In Italia 1’80% della superficie investita ad olivo è localizzata nel meridione. La Sicilia è la terza regione per superficie (156.000 ettari) e produzione (481.000 q.li di olio) e la coltura dell’olio costituisce uno degli elementi che caratterizzano l’agricoltura e il paesaggio della regione. Ma il comparto dell’olio di oliva è ormai caratterizzato a livello comunitario e mondiale da una situazione di eccedenza strutturale, la cui competitività è destinata a basarsi sempre meno sulla quantità e sempre più sulla qualità. Dal punto di vista qualitativo la Sicilia, gode di una situazione privilegiata, in quanto la qualità dell’olio prodotto è eccellente, fatto che ha consentito negli ultimi anni, in occasione di manifestazioni internazionali, di ottenere importanti riconoscimenti. Chiaramonte Gulfi, in particolare, è divenuta da alcuni anni famosa in tutto il mondo per la qualità dell’olio che vi si produce. Queste terre danno al prodotto una caratteristica unica determinata dal sole, dal clima, dalla lavorazione, tanto da assegnargli il meritato marchio DOP. L’olio d’oliva di questa zona si distingue per l’eccellente finezza del gusto, dell’aroma e per la mancanza, quasi assoluta, di acidità. E’ particolarmente apprezzato per la sua media intensità di fruttato con una punta di dolce ed una sfumatura piccante che esalta in modo sano e concreto le pietanze. Recentemente, inoltre, gli scienziati del Monell chemical senses Center di Philadelphia, Usa, hanno scoperto che l’olio extravergine d’oliva contiene un antinfiammatorio simile all’ibuprofene, uno tra gli analgesici più venduti. La nuova molecola, di cui ha dato notizia la rivista Nature, è stata battezzata oleocantale. Assunta a lungo grazie al regolare consumo del nettare degli ulivi, aiuta a prevenire ictus, infarto, demenza e alcuni tipi di tumore. Le aziende locali sono riuscite, in meno di un decennio a salire sul trono della produzione di olio di qualità, come dimostrano i premi che le diverse aziende hanno ricevuto nei saloni più prestigiosi: al SOL di Verona, alla “Sirena d’oro” di Sorrento, ma anche nei saloni internazionali, fino a fornire l’olio per la cena di gala per la consegna degli “OSCAR” a Hollywood. I vantaggi offerti dal marchio DOP rischiano di essere vanificati se alla base non esistono forme di associazionismo, la cui assenza è una delle cause della proliferazione di marchi che generano nel consumatore confusione nella scelta del prodotto e che porta conseguentemente ad una frammentazione delle risorse necessarie per le indispensabili azioni di marketing. Oltre a ciò, il mercato siciliano dell’olio d’oliva è fortemente caratterizzato dalle vendite dirette di prodotto sfuso da parte delle aziende produttrici e dei raccoglitori: i volumi di olio confezionato sono piuttosto bassi (circa il 20% della produzione regionale). La frammentazione delle strutture produttive insieme alle difficoltà di coordinamento all’interno della filiera potrebbero pertanto vanificare i vantaggi che derivanti dall’elevata qualità dell’olio delle colline di Chiaramonte. (Paolo Pellegrino)

 

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