L’OMBRA DELLA VERITA

L’uomo crede più facilmente vero ciò che preferisce sia vero ma quante facce può avere la verità?

Rinchiuso da sei anni nella piccola cella del carcere di San Quentin, in California, per l’omicidio di Amy Wilson, Frank Beechum vive ormai per inerzia, sapendo che, quello stesso giorno, un minuto dopo la mezzanotte, sarà giustiziato con una triplice iniezione letale. La sua storia, per un concorrere di eventi, s’intreccia con la vita di Steve Everett, che non perde occasione per tradire la moglie. Il cronista fallito, grazie al “suo naso”, riesce a capire che presunte prove infondate ed elementi basilari non presi in considerazione durante il processo del nero trentenne stiano mandando a morte un giovane innocente, padre e marito esemplare. L’ex alcolista, fumatore e padre assente, grazie al suo proverbiale “fiuto”, attiva una serie di incontri nella speranza di trovare delle prove a favore del condannato, ma …   

La regia di Clint Eastwood, potenziata dalla sinergica sceneggiatura di Larry Gross, Paul Brickman e Stephen Schiff, plasma un film di notevole suspense, coinvolge lo spettatore con scene cariche di emozione e lo sospinge a una partecipazione emotiva costantemente critica. Nonostante sia stato prodotto nel 1999, il film affronta tematiche ancora attuali come la disoccupazione, il razzismo, la vita nelle carceri, il divorzio, la povertà, la pena di morte … In “Fino a prova contraria”, Eastwood riserva particolare attenzione al valore della famiglia monocellulare, esaminata sotto varie angolazioni, da quella distrutta dell’attore brillante e regista capace a quella del carcerato arricchita l’amore, e mette in discussione il sistema giuridico americano, dimostrando quanto disumana sia la pena di morte, uno spettacolo per la maggior parte e un oggetto di compassione mista di sdegno per alcuni, da cui, in ogni caso, è lontanissimo il salutare terrore che la legge pretenderebbe di sollecitare. I dialoghi, tesi a sottolineare ogni corda dell’animo dei principali attanti, sono brillanti e assumono lo spessore di una vera punta di diamante in scene chiave come quella dell’incontro fra il detenuto e la sua bimba … Quanto drammatico cordoglio in un fatto dall’apparente normalità, in cui la banale ricerca di un pennarello sottolinea la disperazione di un padre consapevole che non potrà più riabbracciare la figlia e l’agitazione di Penny Bae Bridges, ansiosa di completare un disegno, senza sapere che sta per fargli l’ultimo regalo!!! Lo spettatore “vive” con gli attori gli ultimi passaggi dell’avventura esistenziale di Frank, “soffre” con Lisa Gay Hamilton per l’immeritata condanna, “condivide” la rabbia di Bernard Hill, pedina dell’ingranaggio costretta a dare il via a un’uccisione non condivisa, “aspetta”, insieme alla moglie, la telefonata del governatore, “accompagna” Isaiah Washington all’interno della cella fino al conto alla rovescia … Stupendo il  perfetto gioco di inquadrature effettuato dal regista che, con grande maestria, focalizza, alternativamente, la grande dignità e forza d’animo di Beechum e l’espressione disperata di una donna che si concretizza nella voce cantilenante e nella mano sbattuta sul vetro …  Monologhi interiori e pensieri, cast ben armonico, frequenti entrelecements, flashback funzionali a definire le tessere di questo inestricabile puzzle, acquistano una fisionomia più precisa mentre il cloruro di potassio e il bromuro di curaro cominciano, inesorabili, a scorrere nelle vene dell’efferato omicida e, in una ostinata corsa contro il tempo, continua la rocambolesca corsa contro il tempo di Steve Everett … Si assisterà alla svolta miracolosa? La sete di giustizia sarà placata?