“I tagli lineari indiscriminati, previsti in fase di attuazione della legge di riordino del sistema sanitario regionale, continuano a produrre effetti negativi. La nuova dotazione organica proposta dal Dirigente Generale dell’Asp di Ragusa ed approvata dall’Assessore Regionale alla Salute, ha di fatto lasciato senza lavoro i precari a tempo determinato del comparto sanitario. Già da ieri nel Presidio Ospedaliero Maria Paternò Arezzo i servizi di pulizia e sanificazione sono stati esternalizzati. Senza tenere conto della qualità dei servizi garantiti in questi anni dai lavoratori precari, l’Asp di Ragusa ha imboccato senza tentennamenti la strada dell’affidamento ad una ditta esterna. In questo modo, aldilà dei dubbi legati all’economicità della scelta, non solo non si tiene conto del futuro dei lavoratori precari ma nemmeno del livello della qualità offerta.
Questi sono i risultati dovuti alla forbice che si è creata fra lo spirito della riforma e le ricadute che questa ha avuto nei territori in seguito alle norme attuative adottate dall’Assessore Russo. Anche in ambito locale, da parte del Dirigente Generale dell’Asp di Ragusa, si è registrato un adattamento pedissequo alle indicazioni dell’Assessore Regionale alla Salute e non si è nemmeno tentato di far valere le indubbie peculiarità positive del comparto sanitario ragusano. Va sostenuta, quindi, l’ipotesi di un ricorso ai progetti finalizzati in alternativa all’esternalizzazione dei servizi, per salvaguardare i livelli occupazionali di chi che da anni lavora nell’Azienda garantendo agli utenti prestazioni di qualità”