L’ONOREVOLE CARUANO LANCIA LA BATTAGLIA: LIBERTY VERSUS BAROCCO.

Premessa: quanto leggerete da adesso in poi è diretta conseguenza di quanto io stesso ho letto sui quotidiani dei giorni scorsi. In caso di castronerie eccessive e imperdonabili, ho in tal modo una patente di impunità (o quanto meno di non colpevolezza data dalla totale buona fede).

La notizia, che mi ha subito colpito, è la seguente: Giovanni Caruano, medico vittoriese, un passato da deputato nazionale nelle file dell’allora Pds poi Ds, oggi assessore comunale ed esponente di livello del PD, ha dichiarato alla stampa locale che la grande attenzione riservata al barocco ibleo rischia di soffocare il liberty che caratterizza il centro storico di Vittoria.

Ho letto e riletto la nota, sperando sempre di aver capito male. Il fatto è che ho capito benissimo. Il professionista e uomo di governo (seppure cittadino), ritiene che l’aver inserito nella lista dei beni dell’Umanità, a cura dell’Unesco, le otto città che – nell’ambito del Val di Noto – si caratterizzano per la fioritura tardo-seicentesca e settecentesca di quello stile barocco che le rende uniche, di fatto soffoca un altro unicum, quello stile Liberty (o “art nouveau”) che invece caratterizza il centro storico di Vittoria.

Personalmente credo che il dottor Caruano non avesse molto da fare quando decise di rilasciare alla stampa tale dichiarazione. Se avesse riflettuto solo un attimo più di quanto fatto (e per lui, medico e uomo di cultura, tale operazione non comporta certo eccessivo dispendio di energie nervose) si sarebbe reso conto che la sola stessa comparazione è cosa assurda, improponibile. Per quanto bello – ed è davvero bello – lo stile liberty delle tante case e palazzi vittoriesi costruiti tra la fine del diciannovesimo secolo e i primi anni 40 del ventesimo, non è nemmeno lontanamente paragonabile al barocco che Noto, Scicli, Ibla, Modica, Militello, Catania hanno sviluppato nei secoli, hanno impareggiabilmente mostrano al mondo. Per quanto bello ed interessante da studiare, il liberty vittoriese è fenomeno artistico e culturale limitato nel tempo (non più di tre decenni) e nello spazio (solo a Vittoria e a Santa Croce Camerina e qualcosa, ma davvero poco, a Ragusa nel quartiere Cappuccini) per poter giustificare l’inserimento nella lista dell’Unesco. Ma se anche si riuscisse in tutto ciò, e ad augurarcelo siamo tutti, vittoriesi e non, cosa c’entra – egregio dottor Caruano – ribadiamo, cosa c’entra il confronto col baroque style? Se la sua amministrazione (ma necessariamente supportata dall’intera popolazione) dovesse riuscire nell’intento (ma personalmente mi accontenterei di vedere anche solo pubblicizzato, in maniera adeguata, il grande patrimonio architettonico cittadino) allora potremmo tutti festeggiare l’evento. Ma l’accostamento, e soprattutto il voler mettere a confronto, tra due realtà architettoniche (ma anche storiche e culturali) totalmente diverse, è stato, secondo me, un gesto poco ponderato da parte del politico ipparino.