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“L’Opera delle formiche” di Emilio Isgrò apre il nuovo Museo d’Arte Contemporanea del Carmine a Scicli
11 Apr 2025 15:17
Il prossimo 5 maggio 2025 sarà una data storica per la città di Scicli: apre le porte al pubblico il MACC – Museo d’Arte Contemporanea del Carmine, con una mostra evento dedicata a uno dei più grandi artisti italiani del secondo Novecento, Emilio Isgrò.
Ad annunciare l’inaugurazione è il sindaco Mario Marino, che ha sottolineato l’importanza del ritorno alla fruizione pubblica dell’ex convento del Carmine, restaurato grazie ai fondi della Legge per il terremoto del 1990 e a un finanziamento del Ministero della Cultura.
A battezzare il MACC sarà “L’Opera delle formiche”, una straordinaria antologica curata da Marco Bazzini e Bruno Corà, in collaborazione con l’Archivio Emilio Isgrò. La mostra ripercorre oltre sessant’anni di produzione artistica, dagli esordi negli anni ’60 come poeta e visual artist, fino alle recenti riflessioni sul linguaggio e sulla cancellatura, cifra stilistica che ha reso Isgrò celebre nel mondo.
L’opera delle formiche
Al centro dell’esposizione, l’installazione site-specific che dà il titolo alla mostra: “L’Opera delle formiche”. Un fiume di formiche – simbolo di operosità e coesione sociale – attraversa i cesti di carrube d’oro, emblema del territorio ibleo, invadendo metaforicamente il museo e la piazza antistante, in un gesto artistico che è insieme poetico e politico. “Non più il ficodindia o l’Opera dei pupi, ma le umili formiche che offrono la loro intelligenza operosa a sostegno di un paese che deve entrare tutto intero in Europa”, afferma Isgrò, lanciando un messaggio di rinnovamento culturale.
La mostra include lavori provenienti da prestigiose collezioni private, tra cui Gallerie d’Italia – Intesa Sanpaolo, e opere significative come “Non uccidere”, installazione ideata con l’architetto Mario Botta e oggi in collezione al MAXXI, e la toccante scultura “La lumière de la Liberté”, esposta per la prima volta a Parigi nel 2017.
Non manca uno sguardo inedito sull’evoluzione della Cancellatura, dai primi articoli di giornale cancellati del 1962, fino ai recenti “Codici ottomani”, alle cancellature rosse e ai pittogrammi che danno nuova forma al linguaggio e alla pittura.
L’antologica sarà aperta al pubblico dal 6 maggio al 3 novembre 2025 e sarà accompagnata da un catalogo edito da Allemandi, con testi critici, interventi dell’artista e immagini dell’allestimento. In programma anche incontri, eventi e approfondimenti che trasformeranno il MACC in un polo culturale dinamico e internazionale, punto di riferimento per l’arte contemporanea in Sicilia e nel Mediterraneo.
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