L’OSPEDALE DI COMISO E IL SUO PRONTO SOCCORSO SONO ANCORA ATTIVI E FUNZIONANTI

Nel turbinio di voci e dichiarazioni riguardo al piano di riordino della sanità e delle strutture sanitarie della provincia di Ragusa il tema che ha prodotto maggiore apprensione nell’opinione pubblica, che impotente e sulla propria pelle subisce queste scelte imposte, è la chiusura dei servizi di pronto soccorso di Comiso e Scicli.

Chiunque sia stato curato, assistito e spesso salvato in uno dei pronto soccorso della provincia non può non sentirsi impoverito da una negazione dell’assistenza primaria nei casi di emergenza e urgenza.

Fra l’altro il dibattito avviato dagli addetti ai lavori, le roboanti dichiarazioni del manager sulla chiusura del pronto soccorso e la vulgata costruita attorno, hanno fatto passare un messaggio distorto e cioè che il pronto soccorso di Comiso non funziona o funziona male!

Tale messaggio veicolato, non sempre in buona fede, anche dai vertici della sanità iblea, produce una disinformazione pericolosa per la funzionalità del sistema sanitario ipparino perché il rischio reale è che migliaia di persone (a Comiso si registrano quasi 14.000 accessi l’anno) si riversino al pronto soccorso di Vittoria paralizzando il sistema e mettendo a serio rischio la vita di molti pazienti.

Certamente Comiso è stato mutilato  con la fuoriuscita di ostetricia, ginecologia e pediatria e indebolito con il ridimensionamento dei reparti di otorino e di urologia, i servizi di laboratorio analisi e radiologia e così per alcune patologie non urgenti si allungano i tempi delle prestazioni erogate dal pronto soccorso, ma altrettanto vero che per le urgenze ed emergenze il pronto soccorso oggi garantisce le prestazioni efficaci che possono salvare la vita.

E’ necessario dunque informare la popolazione attraverso l’intervento delle istituzioni in particolare i vertici ASP e l’ Amministrazione comunale affinché  si faccia capire che il nosocomio comisano continua ad essere punto di riferimento per qualsiasi patologia urgente o non urgente.

 Bloccare questa disinformazione ora è una priorità, perché  assieme al ridimensionamento, e al dimezzamento dei servizi, potrebbe essere il colpo di grazia per il nostro ospedale che perdendo ancora terreno in termini di degenze, di accessi e di numeri complessivi vedrà compromessa la possibilità di ogni possibile rilancio.  

Faccio, infine, un appello ai cittadini comisani di mantenere alta l’attenzione su questo tema perché se necessario contro la chiusura del pronto soccorso saremo chiamati a manifestare il nostro dissenso con iniziative anche eclatanti.

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