Oggi 4 settembre a Catania è convocata dalla Regione l’assemblea per l’insediamento del nuovo consiglio camerale della Super Camcom, ovvero la Camera di Commercio del Sud che nasce dall’accorpamento tra le Camere di Ragusa, Catania e Siracusa. Mai parto fu così travagliato. Tra ricorsi, accuse, denunce, indagini, rinvii a giudizio, la nuova Super Camcom nasce tra tante difficoltà. Ma soprattutto con la contrapposizione ben evidente tra Confcommercio e Confindustria, ognuno ha il suo candidato alla presidenza ma numericamente è in vantaggio Confcommercio che dunque punterà su Pietro Agen. Proprio sui numeri non si è d’accordo e c’è anche l’indagine della magistratura. Per Confindustria e per altre associazioni di categoria, contrarie all’accorpamento, i numeri su cui si fonda la rappresentanza di Confcommercio e di altre associazioni vicine ad essa, sono falsi. Insomma c’è ancora tanta carne sul fuoco. Intanto riceviamo e pubblichiamo una nota diramata dalle associazioni contrarie all’accorpamento.
IL GOVERNO CROCETTA, LA SUPER CAMERA E IL MIRAGGIO DELLA LEGALITA’
Il prossimo 4 settembre, su convocazione dell’Assessore alle attività produttive Mariella Lo Bello, si insedierà il Consiglio della Camera di Commercio di Catania, Ragusa e Siracusa, nonostante i falsi accertati dalla Procura della Repubblica, le gravissime irregolarità procedurali e l’incredibile quadro di commistioni che emerge dalle intercettazioni contenute nella informativa della squadra mobile.
Le circa 100 false iscrizioni accertate sono state individuate nell’ambito di un campione limitato ad un migliaio di imprese, e contattando tra esse solo quelle direttamente conosciute o le grandissime imprese. Ciò significa che il numero dei falsi è enorme. Per comprendere l’entità del fenomeno basta dire che se fosse mantenuta questa percentuale si parlerebbe, considerato il numero complessivo di imprese dichiarate, di circa 10.000 falsi.
Di questo il Presidente Crocetta e l’Assessore Lo Bello sono pienamente consapevoli . Sono tanto consapevoli da avere istituito con proprio decreto un collegio di garanzia con lo scopo di verificare la correttezza della procedura. Ma ovviamente tale collegio non è stato mai insediato. Evidentemente sono prevalse altre logiche.
E sanno anche benissimo che c’è un ricorso al TAR già in decisione ed un altro che verrà discusso il prossimo 21 settembre.
Quindi la Lo Bello procederà in questo insediamento, con una sospetta efficienza agostana, con l’effetto di consolidare questo illegittimo procedimento senza attendere il TAR e, soprattutto, dopo essersi ostinatamente rifiutata di verificare tramite un organismo terzo, autorevole e indipendente, la sussistenza o meno delle irregolarità denunciate.
Ma del resto stiamo parlando della stessa regione e dello stesso assessorato che, in barba alle sentenze del TAR e del CGA, non procedette a completare l’insediamento del Consiglio della Camera di Commercio di Catania, cosi ottenendo la governance nel processo di accorpamento camerale, e non solo, tramite un proprio, fedelissimo, commissario.
Ed è questa l’unica vera (e amara) considerazione: al di la dei proclami sbandierati ad ogni piè sospinto per il governo Crocetta la legalità è un miraggio.
La speranza è che prima o poi sia la magistratura a ripristinarla individuando i responsabili e chi ha assicurato loro copertura.
Le associazioni della piccola impresa, dell’artigianato, della cooperazione, dell’agricoltura, della pesca, del commercio del Sud Est Sicilia contrari all’accorpamento.
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