La vicenda del cartone all’ospedale di Patti. I medici di Pronto Soccorso siciliani: “Sanità in caduta libera. Noi capro espiatorio”
I medici di Pronto Soccorso siciliani, appartenenti al SIMEU (Società Italiana di Medicina di Emergenza Urgenza) prendono posizione sulla vicenda controversa dell’ospedale di Patti, dove i medici hanno dovuto utilizzare un pezzo di cartone per bloccareuna frattura alla tibia di un paziente di 30 anni. Nell’ospedale – sembra – mancavano le stecche predisposte per le fratture e i sanitari hanno dovuto fari ricorso a mezzi di fortuna.
La vicenda ha sollevato numerose polemiche. L’assessorato regionale alla sanità lunedì manderà gli ispettori per verificare quanto accade. a causa della mancanza delle apposite stecche. Questa grave carenza ha sollevato forti critiche e reazioni immediate.
L’Azienda sanitaria di Messina ha sollevato dall’incarico la responsabile del pronto soccorso. Pare che si sia riscontrata un’anomalia nel contratto di assunzione. L’azienda sanitaria ha avviato un’indagine per verificare le cause per cui nell’ospedale mancavano i dispositivi medici necessari.
La vicenda ha portato allo scoperto alcune anomalie del sistema sanitario in Sicilia e ha scatenato violente polemiche, anche con accuse ai medici e alle scelte inappropriate compiute nel trattamento della frattura alla tibia.
Giovanni Noto: “Fa scandalo un tutore di cartone. E i medici fanno da parafulmine”
Prende posizione la SIMEU. In un documento firmato dal presidente regionale Simeu, Giovanni Noto, attuale primario del Pronto Soccorso di Ragusa.
“A fare notizia – scrive Noto – è un tutore di cartone confezionato da personale che pur di fornire un servizio improvvisa una medicazione che farebbe (fa!) scandalo se non fosse che è lo specchio di una sanità siciliana (italiana?) che fa acqua da tutte le parti. Con chi prendersela? Con chi è in prima linea. Con chi fa di tutto pur di non chiudere. Con chi difende il Servizio Sanitario Nazionale rinunciando a tanto pur di garantire ciò che altri dovrebbero garantire”.
I medici di emergenza / urgenza puntano l’attenzione sulle gravi carenze della sanità siciliana e del Pronto Soccorso, sottolineando che vi sono primari che fanno notti, dirigenti che non vanno in ferie e che rinunciano anche ai riposi e operatori dell’emergenza-urgenza stremati da turni sempre più pesanti e pazienti che affollando le nostre sale d’attesa. E proprio un paziente ha sollevato la vicenda sui riuscendo a “sollevare un polverone su una notizia che ormai è una “routinaria emergenza”: la sanitàpubblica sta morendo. E non certo per colpa di chi confeziona stecche di cartone”.
La vicenda sollevata su facebook in questi giorni, la vicenda sta scatenando delle polemiche ma il vero problema da analizzare sarebbero le condizioni in cui sono costretti a operare oggi, tra mille difficoltà, oil personale sanitario e i medici del Pronto Soccorso. “Noi siamo stanchi – scrive Giovanni Noto – Di fare da guardia ad un sistema sanitario in caduta libera. Di abbaiare richieste d’aiuto che non vengono ascoltate dai nostri rappresentanti istituzionali. E di drizzare le orecchie alle fintedichiarazioni di solidarietà dei politici di turno o peggio al j’accuse bipartisan che in vicende come questa è solidale nell’indicarci come i colpevoli”. Il presidente della SIMEU esprime solidarietà alla responsabile del pronto Soccorso di Patti, che è stata sospesa dall’incarico, a tutto il personale (medici, infermieri, OSS e OSA). “Hanno dato risposte alle domande di aiuto degli utenti e a tutti i professionisti dell’emergenza-urgenza che nella nostra isola tra mille fatiche, rinunce personali stanno facendo da parafulmine a tutte quelle “scariche” di disapprovazione che da più parti stanno piovendo sulla nostra categoria”.