MANCATA APPROVAZIONE DELLA RIFORMA SUGLI APPALTI

La mancata approvazione della riforma sugli appalti, da parte dell’Assemblea regionale siciliana, è la riprova della disattenzione della politica nei confronti del nostro settore. Lo sostiene il presidente provinciale di Cna Costruzioni, Bartolo Alecci, con riferimento alla decisione dell’Ars di rinviare e non discutere già in finanziaria l’emendamento presentato dall’assessore Pier Carmelo Russo in merito alle modifiche da introdurre alla legislazione regionale sui lavori pubblici. “Credevamo che il fatto – aggiunge Alecci – che l’emendamento fosse stato discusso, valutato e approvato nel corso delle numerose riunioni tenute in seno all’assessorato Infrastrutture con le organizzazioni datoriali, sindacali e professionali della Sicilia, con i rappresentanti dei comuni e delle province, avesse un significato di non poco conto.

Anche perché l’approvazione dell’emendamento non avrebbe comportato alcun impegno di spesa, bloccando, di contro, l’affidamento dei lavori con ribassi sino al 40-50%, con tutte le conseguenze che ciò comporta. Conseguenze che vanno giocoforza ad incidere anche sulla nostra realtà provinciale. La proposta individuava due effetti positivi – aggiunge il responsabile provinciale di Cna costruzioni, Vittorio Schininà – che, dal punto di vista tecnico, con l’accelerazione dell’aggiudicazione definitiva e con ribasso minore, avrebbe aiutato e non poco il comparto. Le forze di maggioranza e di opposizione all’Ars, invece, hanno ritenuto opportuno esprimersi in maniera favorevole, trovando un accordo, sull’erogazione di contributi a pioggia per le più disparate realtà presenti nell’isola mentre hanno stabilito di non pronunciarsi, rinviando tutto, per quanto riguarda l’approvazione di una riforma che da più parti il settore degli appalti attendeva.

E’ chiaro che il sistema dei due pesi e delle due misure, soprattutto a fronte di scelte così importanti per il comparto, non può andarci bene. Ecco perché chiediamo alle forze politiche, di maggioranza e minoranza, di mantenere l’impegno assunto e approvare la norma che sarà contenuta in un apposito ddl, già alla riapertura dei lavori parlamentari. Siamo arrivati ad un punto cruciale. E non avrebbe senso ritardare ulteriormente, soprattutto a fronte di una crisi così grave, l’adozione di tali scelte”.

 

 

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