Il messaggio del direttore dell’ufficio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro, della giustizia e della pace, della salvaguardia del creato dice che la chiesa di Ragusa è presente a questa manifestazione per avanzare proposte e per stare vicino ai problemi delle persone così da saper ascoltare le sofferenze delle famiglie, dei lavoratori, ecc.. “Noi siamo soliti fare processioni ma quella di venerdì scorso si è caratterizzata per essere la processione di un Cristo disoccupato, scoraggiato, deluso.- viene sottolineato da Renato Meli- Bisogna notare che questa crisi non riguarda solo le istituzioni, ma anche le singole persone. Tutti siamo responsabili di ciò che sta accadendo compreso la chiesa. Bisognerebbe ripristinare i valori, per uscire da questa crisi, occorrerebbe che tutti si assumessero delle responsabilità verso le nuove generazioni”. Il tavolo che si è costituito per lo sviluppo e per il lavoro avviano verso una speranza. Inoltre rivolgendosi ai giovani vuole stabilire una sorta di decalogo su cosa occorrere fare:- bisogna non rassegnarsi,-bisogna avere intraprendenza, avere coscienza del lavoro e non del posto fisso,- il lavoro compierlo con responsabilità, ecc… Chiude il suo intervento dicendo che occorrerebbe una collaborazione tra adulti e giovani.