Non bisogna perdere un’ulteriore occasione per agevolare lo sviluppo dell’occupazione e della piccola impresa agricola giovanile. Dopo due anni dalla prende forma la possibilità di avviare anche a Ragusa il Mercato degli agricoltori che costituirà, con il contributo economico della Regione e quello dei servizi a carico del Comune (in totale si dispone di circa 43.000,00 euro), un fatto positivo per i consumatori e per i nostri agricoltori: si tratta di esperienze già avviate in diversi altri Comuni d’Italia e non solo , che tendono a promuovere la filiera corta, eliminando una serie di passaggi tra i produttori e i consumatori con reciproca convenienza sul piano dei prezzi e della qualità dei prodotti. Un passaggio delicato è tuttavia costituito dal Regolamento del Mercato che dovrà prevedere diversi aspetti relativi alla gestione, alle garanzie per i consumatori, all’accesso allo stesso dei produttori considerato che il numero sarà “chiuso” in relazione alla quantità di gazebo previsti. Il Regolamento proposto dalla Giunta , già all’esame delle Commissioni consiliari, contiene a nostro parere anche alcuni limiti che vanno superati con l’ approvazione da parte del Consiglio di emendamenti appositi.
Noi proponiamo di caratterizzare in favore dei giovani produttori e delle donne il Mercato. Per questo occorre modificare la proposta della Giunta e il Regolamento prevedendo una diversa attribuzione dei punteggi contenuti nei criteri di ammissione dei produttori che potranno vendere i loro prodotti nei gazebo. Ai giovani imprenditori agricoli e alle donne titolari di imprese agricole va data una corsia preferenziale se non si vuole sostenere la permanenza degli stessi giovani in agricoltura solo a parole. L’attuale proposta della Giunta prevede soltanto due punti per gli imprenditori agricoli con meno di 40 anni e un solo punto per le donne : noi sosteniamo invece che bisogna assegnarne almeno 8 ai giovani e alle donne titolari per essere in sintonia con i Comuni che hanno già compiuto tali scelte positive e per garantire che almeno un terzo degli spazi vendita vada ai giovani e alle donne impegnati in agricoltura e produttori.Occorre certamente assicurare un punteggio più elevato ai prodotti DOC e stabilire norme sulla tracciabilità per evitare di vedersi riciclati prodotti acquistati da altri anziché provenienti dalla propria azienda. Altro aspetto che non ci convince è l’eccessiva genericità in relazione ai prodotti e alle merci che nel mercato potranno essere venduti: occorre invece, sia a tutela dei consumatori che della specificità dell’iniziativa, elencare con precisione le tipologie merceologiche e non lasciarle ad una selezione di volta in volta discrezionale. Altra questione che dovrà essere approfondita è quella del sito che dovrà ospitare il Mercato. Come si sa l’indicazione dell’area parcheggio Colombardo, a ridosso di Via G.Vittorio, fatta dalla Giunta non poteva essere destinata a mercato e noi riteniamo che non andrebbe scartata l’ipotesi di individuare una zona del Centro storico per valorizzare l’uno e l’altro. Molte delle cosiddette attività connesse, di promozione e di natura didattica contribuirebbero, all’interno del nostro Centro storico, ad es., a farne rivivere una parte consentendo poi a tante persone che non intendono o non possono utilizzare mezzi propri di trasporto di potervisi recare con più facilità. Ci rendiamo conto della difficoltà di individuare siti che abbiano tutti i servizi, tuttavia si potrebbe ovviare anche con un criterio di rotazione semestrale per dare a varie zone del territorio comunale le stesse opportunità. Un rischio connesso alle percentuali previste per gazebo da destinare ad attività artigianali è quello di snaturare il Mercato e di farlo diventare altro:per questo andrebbe detto chiaramente che le attività artigianali debbono essere strettamente collegate a prodotti agricoli, così come va specificato che i “gemellaggi” con altre regioni sono ammessi soltanto per prodotti non disponibili nella nostra filiera, pena una concorrenza insostenibile. Manca ,in questo Regolamento ,una chiara definizione delle figure amministrative comunali responsabili di tutte le azioni e degli oneri comunali previsti al servizio del mercato. Sono osservazioni che dovranno avere forse un ulteriore conforto delle associazioni di categoria, ma che sicuramente dovranno impegnare il prossimo dibattito consiliare. Ciò detto riteniamo che l’esperienza ampiamente positiva vada avviata al più presto e vada supportata in modo innovativo dall’Amministrazione anche con una rete di servizi on line tesi a informare quanti più cittadini sia possibile, inoltre all’attività promozionale va affiancata un’azione di monitoraggio che garantisca la durata dell’esperienza e la sua caratterizzazione specifica propria dei prodotti del nostro territorio e della professionalità di tutti i nostri imprenditori agricoli. Per quanto esposto ci appaiono affrettati alcuni autocompiacimenti apparsi sulla stampa di qualche assessore e di qualche consigliere di maggioranza.