MESSO IN LUCE UN GRANDE , MAESTOSO EDIFICIO DALLA MISSIONE ARCHEOLOGICA A KYME

E’ terminata la prima fase delle indagini subacquee a Kyme in Turchia.  I subacquei  ragusani del “Centro di Studi Leonardo Poidomani “, commissione scientifica di Agorà- Formazione Permanente, prima di incontrare in delegazione il console generale italiano a Istanbul, al quale hanno portato i saluti di tutta la Missione Archeologica  Italiana di kyme, hanno terminato di mettere in luce, attraverso scavi subacquei , la maestosa costruzione lunga più di 70 metri che corre parallela alla costa ad una distanza circa di metri 10 dalla battigia. Un pesante e lungo lavoro che ha permesso però di liberare da grossi massi, detriti e sabbia ciò che resta di un edificio che certamente doveva essere tra i più importanti della città, visto l’imponenza dei blocchi squadrati  che misurano mediamente cm 55 x 170.

Il lavoro ora  spetta ai topografi che posizioneranno e georiferiranno i  vertici di ogni blocco con il GPS RTK satellitare per poi effettuare il rilievo e agganciarlo ai monumenti già conosciuti che insistono lunga la costa della città. Si sta provvedendo dunque ad una rielaborazione dei dati  rilevando tutti i monumenti fino ad ora messi in luce attraverso le diverse campagne di scavo, ad iniziare dal 1925 con l’equipe dei Cecoslovacchi. Lo scopo è quello di capire se le nuove scoperte possono essere associate ai monumenti già rilevati nelle diverse campagne di scavo precedenti, o sono da considerarsi nuove emergenze archeologiche. In entrambi i casi comunque si aggiunge un tassello importante per la conoscenza della città antica di kyme. L’ archeologolo Nicolò Bruno approfitta dell’occasione di fine lavoro ringraziando i tre subacquei ragusani che hanno lavorato con lui, Maurizio Buggea, Antonella Pancaldo, Veronica Falcone. Tra pochi giorni, aggiunge Nicolò Bruno, vi faremo sapere quale ipotesi prevarrà, anche se lo scavo subacqueo del monumento è ancora agli inizi.