MIGRANTI ARRIVANO A 3 MIGLIA DA POZZALLO PER TENTARE DI SBARCARE CLANDESTINAMENTE

È stata una giornata lunga ed impegnativa ma gli investigatori, con enormi sforzi, sono riusciti a raccogliere in meno di 36 ore tutti gli elementi per sottoporre a fermo di Polizia Giudiziaria i 3 scafisti russi che hanno condotto l’imbarcazione partita dalla Turchia giorni addietro: ROMANCHIK Valery, nato in USSR il 09.11.1971, SINETSKIKH Aleksei, nato in USSR il 03/02/1976e ZABEGALIN Yuriy, nato in USSR il 04.08.1964

Sono ritenuti essere responsabili del delitto previsto dagli artt. 416 C.P. e 12  D.Lgs.vo 25.7.1998 nr. 286, ovvero si associavano con altri soggetti presenti in Turchia al fine trarne ingiusto ed ingente profitto compiendo atti diretti a procurare l’ingresso clandestino nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari. Il delitto è aggravato dal fatto di aver  procurato l’ingresso e la permanenza illegale in Italia di più di 5 persone; perché è stato commesso da più di 3 persone in concorso tra loro; per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale delle persone esponendole a pericolo per la loro vita e incolumità ed inoltre per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale le persone sono state sottoposte a trattamento inumano e degradante.  

 

I FATTI

 

Alle ore 17:38 del 19/11/2014 una unità di pesca in navigazione a circa 7 ml. da Pozzallo informava della presenza in medesima zona, di una unità navale che navigava al buio. Alle successive ore 18.20 veniva intercettato il natante verificando che si trattava di una motonave in ferro di colore bianco riscontrando inoltre su di esso la presenza di circa 100 migranti a bordo sedicenti afgani e siriani.

Alle ore 19.40 e alle ore 19.59 terminavano le operazioni di trasbordo di tutti i migranti. Tutte le motovedette facevano rientro verso il Porto di Pozzallo ove giungevano alle ore 21.00 mentre il natante clandestino veniva recuperato e successivamente sottoposto a sequestro dalla Polizia.

Terminate le  operazioni di sbarco alle ore 23.00 successive con la discesa di 108 migranti che venivano ospitati presso il C.P.S.A.

LE INDAGINI

Gli uomini della Squadra Mobile della Questura di Ragusa e del Servizio Centrale Operativo (Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato), con la partecipazione di un’aliquota di Carabinieri ed una della Sez. Op. Nav. della Guardia di Finanza in tempi record, dopo neanche 36 ore consecutive di lavoro hanno individuato tutti e 3 gli scafisti dell’imbarcazione.

Giunta la notizia agli investigatori dell’imminente sbarco presso il porto di Pozzallo venivano avviate le indagini, particolarmente complesse, anche per difficoltà di reperire interpreti in lingua conosciuta ai migranti provenienti dal Pakistan e Iraq.

A seguito di complesse indagini è stato comunque possibile appurare che i migranti sono partiti dalle coste Turche e che l’imbarcazione è stata condotta da 3 sedicenti cittadini russi.

I migranti avrebbero pagato ben 6.000 dollari a persona per la qualità dell’imbarcazione utilizzata a differenza delle imbarcazioni in legno utilizzate dagli organizzatori libici.

 

LA CATTURA

 

Le indagini condotte dagli investigatori durate poco meno di 36 ore continuative, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto i responsabili del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Al termine dell’Attività di Polizia Giudiziaria coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa gli investigatori hanno catturato gli scafisti che dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte della Polizia Scientifica sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea impegnata in prima linea sul fronte immigrazione, considerato che dopo il fermo iniziano tutte le fasi processuali particolarmente complesse.

 

                                                     BILANCIO ATTIVITA’ DELLA POLIZIA GIUDIZIARIA

 

Nell’ultimo anno sono stati arrestati 178 scafisti dalla Polizia Giudiziaria e sono in corso numerose attività di collaborazione con le altre Squadre Mobili siciliane (coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine) al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti.