Mitezza nel comunicare. Il messaggio del vescovo di Noto in occasione della festa di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti

di Pinella Drago – San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti e degli operatori della comunicazione, si festeggia domani in tutto il mondo dell’informazione. Il Vescovo di Noto, Mons. Salvatore Rumeo, si è rivolto a quanti operano in questo settore con un proprio messaggio rimarcando il tema della 59° Giornata mondiale per le comunicazioni sociali che sarà celebrata la domenica dell’Ascensione, il prossimo primo giugno. “Troppo spesso la comunicazione, in contesti locali o grandi piazze mediatiche – scrive Mons. Rumeo – si manifesta con forme violente, poco rispettose della posizione culturale o sociale altrui, comunicazione mirata a distruggere le persone e non, invece, a creare i presupposti del confronto e del dialogo”. Per questo il Presule netino esorta i giornalisti a mettersi “a servizio della retta comunicazione con spirito di mitezza e non con animo aggressivo. La pace inizia da queste piccole cose”. Mons. Rumeo, oltre al messaggio, ha comunicato di voler incontrare i giornalisti e gli operatori della comunicazione, per un momento di dialogo e di confronto, in uno stile informale e conviviale, martedì 28 gennaio 2025, alle 11, nell’aula “Santi Magi”, presso il Seminario Vescovile di Noto.
*Il messaggio del vescovo di Noto, Mons. Salvatore Rumeo, ai giornalisti, nella forma integrale. *
“Condividete con mitezza la speranza che sta nei vostri cuori (cf. 1Pt 3,15-16) è il tema della 59ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali nell’edizione 2025. Troppo spesso la comunicazione, in contesti locali o grandi piazze mediatiche, si manifesta con forme violente, poco rispettose della posizione culturale o sociale altrui, comunicazione mirata a distruggere le persone e non, invece, a creare i presupposti del confronto e del dialogo – scrive Salvatore Rumeo nel suo messaggio – lavoriamo tutti per costruire forme di comunicazione che stiano lontano dalle fake news, dal comunicare solo per ‘sentito dire’, dalla competizione e dal desiderio di sopraffazione dell’altro. Le bugie servono solo a manifestare la piccolezza e l’inutilità di un pensiero che serve esclusivamente a mascherare se stessi o il proprio vuoto interiore. La retta comunicazione non si fonda sul numero di contatti o dalla percentuale degli ascolti: la comunicazione è servizio alla verità e mira al benessere delle persone e delle collettività. L’uso corretto e onesto dei social può contribuire alla costruzione di un mondo più a misura d’uomo. Il mondo è ormai dentro una scatola, le notizie sono sempre a portata di ‘mano’ e un semplice ‘like’ manifesta, orienta o disorienta le coscienze altrui. Mettiamoci tutti a servizio della retta comunicazione con spirito di mitezza e non con animo aggressivo. La pace inizia da queste piccole cose. E tu le puoi dare una ‘mano’. Corretta e onesta!”.

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