Donne eccezionali che diventano mito in una società che lentamente si trasforma, cambiando anche grazie a quelle stesse figure femminili che la animano. Storie di vita straordinarie che si fondono con la ricerca esistenziale in una mania che diventa passione. Riflette anche su questo “Mito/Mania, conversazioni con Demetra e Kore” che si inaugura oggi pomeriggio alle 17,30 in via Rosa a Ragusa superiore, con l’organizzazione dell’Associazione Pergamo e con il patrocinio del Comune e della Provincia regionale di Ragusa.
Dopo l’intervento delle autorità, sarà la presidente dell’Associazione Pergamo, Annapaola Giannelli, a spiegare il filo conduttore della manifestazione culturale che si svilupperà fino a sabato 11 settembre. Intanto la professoressa Margherita Bonomo, docente alla facoltà di Scienze Politiche di Catania, anticipa parte del suo intervento incentrato sulla figura femminile in provincia di Ragusa quale elemento di trasformazione.
La Bonomo, che pomeriggio colloquierà con il docente universitario Giuseppe Traina, tornerà a parlare della figura di Maria Occhipinti, fautrice del movimento dei “Non si parte”, e farà cenno anche ad altre importanti storie al femminile. “La Occhipinti – dice la Bonomo – è stata una donna eccezionale e in lei possiamo rileggere il mito di Demetra e Kore. Il contesto, gli elementi dell’orgoglio di difendere i propri figli, ovviamente in senso lato, i figli ragusani, una lotta femminile a difesa della vita. In qualche modo ricorda il mito di Demetra nell’angoscia provata dalla dea nel perdere la figlia e nel piglio con cui ne pretende la salvezza e la restituzione. Elementi che a mio avviso si possono rivedere in quei moti dei “Non si parte”.
Ma il riferimento può essere fatto anche per la storia di Carmelina Trovato, la passionaria di Scicli, ancora oggi vivente, anche lei una donna molto forte, animatrice delle lotte del secondo dopoguerra, la prima segretaria donna della Cgil in Italia, pronta a preoccuparsi delle condizioni di vita dei cittadini che stavano negli aggrottati, a Chiafura, conducendo per mano Pier Paolo Pasolini e altri intellettuali. E’ chiaro che il ruolo reazionario e di trasformazione della società di queste donne forti trascende anche dall’essere donna, nel senso che ci sono donne impietose come gli uomini che di certo non cambiano la società positivamente, penso alle torturatrici in Iraq. Dunque non è una questione di sesso ma la natura stessa della persona che offre un contributo al cambiamento e alla ricerca”.
Il viaggio tra arte e mito continuerà domani. Si inizia dalla Confraternita dei Cenacolari dell’Antica Contea, all’Antico Granaio a Ragusa Ibla, domani 9 settembre a partire dalle ore 17,30 con una serie di incontri introdotti e moderati da Annapaola Giannelli presidente dell’Associazione Pergamo. “Sui passi di Demetra attraverso i campi di grano” sarà il tema della conversazione con Domenico Amoroso. Malde Vigneri approfondirà il tema de “Il femminile ed il mondo dello specchio”. A seguire sarà la volta dell’archeologo Saverio Scerra, “Demetra e Kore e le altre dee nell’immaginario collettivo tra Oriente ed Occidente greco”.
E lo spettacolo continua, attraverso un viaggio, appunto, che dall’approfondimento letterario passa a rappresentazioni artistiche, esibizioni musicali, prospettando suggestivi momenti di grande emozione. Il programma proseguirà infatti alla chiesa di Santa Teresa, dove alle ore 20,30 si terrà un reading dai “Dialoghi con Leucò” di Cesare Pavese, con un inedito del poeta ragusano Giovanni Occhipinti. L’iniziativa curata da Sonia Grandis nasce da un’idea di Alessandro Pecini e vedrà come interpreti Giuseppe Ferlito, Giovanni Arezzo, Milena Nobile, la stessa Sonia Grandis, Carmelo Gugliotta e Alessandro Sparacino, che saranno accompagnati alle percussioni da Peppe Di Mauro. “Sarà una lettura scenica, interpretativa – spiega l’attrice Sonia Grandis che ha curato gli aspetti teatrali del progetto culturale – Abbiamo scelto i dialoghi scritti da Pavese, in questo particolarissimo incontro con la divinità femminile, la dea con cui il poeta si ritrova, cercando il confronto con l’eterno femminino, la donna che Pavese cercherà senza mai trovarla. La ricerca del mito, che sublima ed eternizza le angosce e le esperienze più intime del genere umano.
Leucò rappresenta questa ricerca incessante della donna e del senso ultimo del vivere della nostra esistenza. Lo faremo recitando anche un inedito del poeta ragusano Giovanni Occhipinti, poeta straordinario che ha rielaborato, con il titolo “Gli dei”, l’ultimo dei dialoghi con Leucò di Pavese, rivivendo lo spirito pavesiano nella ricerca esistenzialista per proporla nel linguaggio poetico contemporaneo”. (l.s.)