MOBBING, STALKING E DISCRIMINAZIONI

Viviamo in un’epoca ipertecnologica dove non si da molto spazio sulle problematiche esistenziali, sui mali dell’anima degli uomini e delle donne della postmodernità. L’individuo contemporaneo sta perdendo sempre più la sua unicità e la sua singolarità. Gli uomini e le donne di questo nuovo millennio accusano spesso disagi e sofferenze che, per quanto dolorosi, non raggiungono la soglia delle patologie su cui è solito intervenire il medico o lo psicoterapeuta. Sono disagi esistenziali che nascono dalle insicurezze, dalle delusioni e dalle insoddisfazioni della vita che si generano nel confronto con una società sempre più complessa, fluida e incerta. Tale condizione risveglia le domande sulla propria esistenza, sul modo di concepire e condurre la propria vita, sulla morte, la malattia e così l’Ufficio per la Pastorale della Salute propone, attraverso la conferenza “Mobbing, stalking e discriminazioni: dal silenzio alla solidarietà e al sostegno”, un’altra iniziativa volta a diffondere la conoscenza delle tematiche relative al disagio esistenziale. L’appuntamento è in programma domani sera alle 19 presso l’auditorium della parrocchia San Giuseppe Artigiano a Ragusa. l’incontro sarà introdotto dal vice direttore dell’ufficio per la Pastorale della salute, Maria Concetta Noto, mentre i relatori saranno Santi Benincasa, medico di medicina generale, docente all’istituto superiore per le scienze cognitive di Enna e l’avv. Tony Francone. Interverrà l’associazione nazionale carabinieri sezione di Ragusa. Le conclusioni saranno affidate al direttore dell’ufficio diocesano, don Giorgio Occhipinti. “Sempre più lavoratori affermano di essere (o di essere stati) vittime di mobbing, inteso come comportamento illecito del datore di lavoro o dei colleghi protratto nel tempo, preordinato e finalizzato all’emarginazione o all’eliminazione della vittima. – chiarisce  Occhipinti – La Legge italiana ha recentemente introdotto l’art. 612 bis del codice penale con cui si vuole contrastare il fenomeno del cosiddetto ‘stalking’ (dall’inglese to stalk = molestare, perseguitare). Una delle differenze tra il mobbing e lo stalking è che in quest’ultimo l’aggressore pone in essere la condotta persecutoria nell’ambito della vita privata della vittima, mentre nel mobbing l’aggressore si muove all’interno dell’ambiente di lavoro. Tuttavia, gli effetti negativi del mobbing non sono legati soltanto alla sfera economica e professionale ma finiscono inevitabilmente col ripercuotersi nella vita sociale, personale, familiare del lavoratore vittima di mobbing. Lo stalking è un fenomeno per certi versi simile a quello del mobbing, soprattutto per quanto riguarda gli effetti negativi sulla salute della persona, persona che lo Stato ha il dovere di tutelare in qualsiasi ambito della vita. Le affinità tra i due fenomeni e la nuova norma contro lo stalking sembrano offrire spunti interessanti in merito alla necessità o meno di apposite norme anche contro il mobbing”.