MOBILITAZIONE REGIONALE CONTRO IL GOVERNO CROCETTA.

La mobilitazione regionale su base provinciale, sabato 24 ottobre p.v. promossa da Cgil,Cisl,Uil contro la politica del governo regionale; l’elezione, entro il 19 dicembre p.v., dell’assemblea generale della Cgil di Ragusa da parte del direttivo provinciale con un voto dei 2/3 degli eventi diritto, al massimo potranno essere elette 37 unità ovvero la metà del numero dell’attuale parlamentino provinciale, che la conferenza di organizzazione nazionale di Roma del 18 settembre scorso ha introdotto, per eleggere il segretario generale (a Ragusa sarà eletto prima della prossima estate) o quello di categoria. Attivare, sulla scorta del nuovo regolamento adottato nella stessa conferenza romana, l’elezione del coordinamenti sugli appalti e quello sulla contrattazione sociale e territoriale da parte dell’esecutivo provinciale e delle camere del lavoro.

Queste sono le novità politiche e strutturali di cui sarà investita la Cgil di Ragusa nelle prossime settimane e sulle quali si è discusso ieri a Ragusa nel corso della riunione del direttivo provinciale  svoltosi alla presenza del segretario regionale della Cgil Sicilia, Michele Pagliaro.

Un’ampia e articolata relazione del segretario generale della Cgil di Ragusa, Giovanni Avola, ha aperto i lavori del parlamentino provinciale puntando sui temi di grande attualità: migrazione con una specifica politica della inclusione e dell’accoglienza dove l’Europa giochi un ruolo da protagonista; lavoro, diritti, welfare e inclusione sono le coordinate lungo le quali muoversi, oggi solo dal turismo arrivano segnali fortemente positivi ma legati alla crisi dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo; da condannare gli ultimi decreti delegati sul Jobs Act che introducono il controllo a distanza dei lavoratori o gli atteggiamenti assunti dal Governo dopo la contestata assemblea dei lavoratori del “Colosseo” che tendono a delegittimare il ruolo del sindacato e a comprimere elementari esercizi di democrazia; la revisione della pianta organica dell’Asp di Ragusa è accettabile solo nella parte che prevede la stabilizzazione dei precari, da contestare la sottovalutazione della sicurezza sul lavoro con una riduzione dei medici di comparto.

Ricco e articolato il dibattito che è scaturito che ha toccato anche altri argomenti.

Il potenziamento del Porto di Pozzallo e la sua messa in sicurezza nel contesto di una solida ripresa delle rotte commerciali che passano dal nuovo canale di Suez e da Panama, le infrastrutture al servizio di porto e aeroporto con la creazione di un sistema intermodale, il piano sanitario provinciale che merita una discussone a parte, la questione migrazione proprio in un territorio che per forza di cose è un avamposto europeo e deve diventare materia che la confederazione deve affrontare a più largo giro visto anche gli effetti sempre più crescenti di inclusione sociale nella popolazione che non deve lasciare indifferenti ma essere governata come si conviene.

Michele Pagliaro nel suo intervento finale ha privilegiato l’attualità legata alle pensioni oggi oggetto di una discussione dove deve prevalere il riconoscimento dei diritti per chi va in uscita e  per gli esodati, la sanità in Sicilia che prosciuga il 60% del bilancio regionale ma che costringe i meno abbienti a non potersi curare e il giudizio politico fortemente negativo nei confronti del governo Crocetta che ha assistito al fallimento dell’Industria regionale con il disimpegno della Fiat dell’Eni fuggita dopo aver devastato le oste siciliane. I trentaduemila nuovi posti in Sicilia degli ultimi tre mesi, rispetto alle centinaia di migliaia persi negli ultimi tre anni, sono il frutto di una stagionalità straordinaria dovuta al comparto turistico nell’isola.

Sono queste tra le ragioni per le quali il 24 ottobre prossimo la Sicilia del lavoro si mobiliterà contro l’esecutivo regionale. La Cgil ha votato la ratifica di adesione ad una associazione regionale per la creazione di un centro studi intitolato al sindacalista Epifanio La Porta, storico dirigente della Cgil.